20 aprile 2024
Aggiornato 01:00
In 550mila a letto

Influenza, pesa il caso vaccini

Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie: «Virus più aggressivo, casi raddoppiati fra gli ultra 65enni»

ROMA - Il picco dell'epidemia di influenza si sta avvicinando e arriverà entro metà di febbraio: nell'ultima settimana di rilevazione (12-18 gennaio) il virus ha messo a letto 550.000 italiani e dallo scorso ottobre circa 2 milioni di persone sono state colpite dalla malattia. Ma anche le altre patologie respiratorie hanno un forte impatto: nella terza settimana di gennaio mezzo milione di cittadini è stato colpito da forme respiratorie acute parainfluenzali, con migliaia di casi di virosi intestinale.

CATENA ID EQUIVOCI - «Come previsto - spiega Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (Simg) - la clamorosa catena di equivoci ed errori, che aveva attribuito al vaccino la responsabilità di alcuni decessi, ha provocato malattie evitabili, complicanze anche gravi e sicuramente decessi evitabili. Il danno provocato alla sanità pubblica è incalcolabile e deve essere oggetto di valutazione da parte dell'Autorità sanitaria e del Governo».

CASI RADDOPPIATI FRA GLI ULTRA 65ENNI - «Il carico di lavoro dei medici di famiglia - continua Cricelli - sta diventando sempre più importante a causa dell'accelerazione dell'epidemia. Possiamo stilare un primo bilancio di metà stagione influenzale. L'attuale curva di incidenza indica che ci stiamo avvicinando al raggiungimento del picco nelle prossime tre settimane. L'epidemia è sotto controllo, ma quest'anno il virus è stato più aggressivo, anche perché le vaccinazioni hanno fatto registrare un calo del 20% e, dato particolarmente preoccupante, i casi di influenza fra gli ultra sessantacinquenni sono raddoppiati, con il rischio di complicanze gravi legati proprio all'età. L'incidenza della malattia è maggiore nelle Marche (19.7 casi per mille abitanti), in Campania (14.4) e in Trentino (12.8). Rispetto agli anni precedenti sono aumentati significativamente anche gli accessi in pronto soccorso e i ricoveri dovuti al virus».