2 maggio 2024
Aggiornato 02:00

Un bimbo su 3 è grasso perchè non fa dieta mediterranea

Allarme Coldiretti: «Troppi zuccheri e tv, poco sport»

ROMA - L'abbandono della dieta mediterranea con il crollo del 20% dei consumi di frutta e verdura negli ultimi cinque anni è, insieme alla minor attività fisica, una delle cause principali della crescente diffusione di casi di obesità e di sovrappeso. E' la denuncia della Coldiretti, che ricorda i dati dell'indagine «Okkio alla Salute», presentati il 7 ottobre del 2008, secondo la quale 1 milione e 100.000 bambini italiani tra i 6 e gli 11 anni sono in sovrappeso o obesi, fanno poca attività fisica e quasi la metà di loro abusa di tv e videogiochi.

Il tutto nel 'disinteresse' dei genitori, che sembrano sottovalutare il problema: ben 4 su 10 non ritiene che il proprio figlio abbia un peso eccessivo rispetto all'altezza. Secondo la Coldiretti, proprio a causa delle malattie provocate dal peso eccessivo, i giovani di questa generazione potrebbero essere i primi a vivere meno dei propri genitori.

Sotto accusa il crescente consumo tra gli adolescenti di cibi grassi e ricchi di zucchero, come le bibite gassate, a scapito dei prodotti base della dieta mediterranea, come conferma il fatto che è proprio la Campania la regione dove si registra la maggiore frequenza dei casi di obesità. Pane, pasta, frutta, verdura, extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari hanno consentito agli italiani di conquistare fino ad ora il record della longevità con una vita media di 78,4 anni per gli uomini e di 83,8 anni per le donne, nettamente superiore alla media europea.

L'aumento di peso è un importante fattore di rischio per molte malattie come i problemi cardiocircolatori, il diabete, l'ipertensione, l'infarto e certi tipi di cancro, nei confronti delle quali la dieta mediterranea ha dimostrato scientificamente di essere particolarmente efficace nella prevenzione. Occorre pertanto - continua la Coldiretti - intervenire nelle case e nelle scuole con una maggiore attenzione ai menu', anche nelle mense dove deve essere garantita la presenza di cibi sani come i prodotti tradizionali e la frutta e verdura locale che troppo spesso mancano dalle tavole.