27 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Politiche europee

Il manifesto dei sovranisti europei: con Meloni e Salvini firmano Le Pen e Orban

Il documento, intitolato «Appello per il futuro dell'Europa» e sottoscritto da diversi partiti di destra, arriva dopo il vertice di aprile fra Salvini, Orban e Morawiecki

Matteo Salvini con Viktor Orban
Matteo Salvini con Viktor Orban Foto: ANSA

BRUXELLES - I leader di 16 partiti di destra europei, dagli Italiani Matteo Salvini (Lega) e Giorgia Meloni (Fratelli d'Italia) alla francese Marine Le Pen (Rassemblement National), all'ungherese Viktor Orban (Fidesz), al polacco Jaroslaw Kaczynski (Pis), allo spagnolo Santiago Abascal (Vox), Giorgia Meloni e altre dieci forze politiche europee firmano oggi una dichiarazione congiunta sul futuro dell'Ue, che delinea una visione basata sul ritorno agli Stati-nazione, antagonista rispetto a quella dell'Europa comunitaria impegnata in una integrazione sempre più stretta.

L'iniziativa prefigura anche una possibile nuova ricomposizione e alleanza delle destre in un nuovo gruppo al Parlamento europeo.

«E' stata lanciata l'unione dei patrioti europei», scrive Marine Le Pen sul suo account Twitter che riporta una foto del momento in cui firma la dichiarazione. Il tweet rimanda a un comunicato del Rassemblement National in cui si afferma che «l'Unione europea continua a perseguire la strada federalista che la allontana inesorabilmente dai popoli che sono il cuore pulsante della nostra civiltà. La Conferenza sul futuro dell'Europa, lanciata lo scorso maggio, è l'ennesima cortina fumogena che consentirà all'Ue di espropriare gli Stati della capacità di controllare il proprio destino».

«Forti di questa constatazione - continua il comunicato Rassemblement national - i partiti patriottici più importanti del continente hanno compreso l'importanza di unire le forze per avere maggiore influenza nei dibattiti e riformare l'Unione europea». I leader di questi 16 partiti della destra europea hanno perciò deciso di sottoscrivere «una dichiarazione congiunta che delinei i contorni di un'azione comune».

«Questo testo fondatore riunisce partiti e leader politici che, nei rispettivi paesi, sono le forze dominanti o ascendenti. Spinti dalla volontà popolare, questi gruppi saranno presto la maggioranza», sottolinea il comunicato.

I firmatari della dichiarazione, spiega la nota, «chiedono un'Europa rispettosa dei popoli e delle nazioni libere. Non possono accettare che i popoli siano soggetti all'ideologia burocratica e tecnocratica di Bruxelles che impone i suoi standard in tutti gli aspetti della vita quotidiana».

«In un momento in cui i globalisti e gli europeisti, di cui Emmanuel Macron è il principale rappresentante in Francia, lanciano la Conferenza sul futuro dell'Europa, che mira ad aumentare il potere degli organismi europei, l'accordo di oggi - conclude il comunicato del Rassemblement National - è la prima pietra verso la costituzione di una grande alleanza nel Parlamento europeo».

Gli altri partiti firmatari sono l'austriaco FPÖ, il Vlaams Belang belga fiammingo, il Dansk Folkeparti danese, e poi il partito conservatore estone Ekre, il finlandese Perussuomalaiset, il lituano Llra, il Pnt-Cd rumeno, il greco Ellinikí Lýsi (Soluzione greca), il Mouvimento national bulgaro, Vmro, l'olandese Ja21.

Salvini: «Covid ha costretto UE ad ascoltarci»

«È chiaro che l'Europa sta cambiando in meglio dotandosi di nuovi strumenti e nuove regole, e noi dobbiamo accompagnarla». Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini in un colloquio con il Financial Times che lo ha pubblicato nell'edizione online e che gli dedicherà spazio nell'edizione cartacea del weekend.

«Il Covid ha costretto le istituzioni europee ad ascoltarci. Speriamo che il Covid abbia insegnato a tutti che l'austerità non funziona». Il leader della Lega ha sottolineato che «governiamo gran parte del paese e non voterebbero per noi se fossimo estremisti. C'è molta pigrizia da parte della stampa estera, perché sul fronte economico siamo assolutamente liberali». Per Salvini, «l'Italia è l'Italia perché ha 8.000 comuni diversi, con dialetti diversi, cucine diverse. La mia idea di Europa è un'Europa delle persone, non un superstato europeo ma un'unione di diversità e comunità».

A proposito degli Stati Uniti, il leader leghista ha ribadito: «Gli americani hanno votato, e quando la gente vota ha sempre ragione», tanto da auspicare per l'Italia «relazioni buone con Biden». Salvini ha aggiunto: «Sono un sostenitore assoluto dell'alleanza atlantica e credo che il futuro sia l'occidente».

Meloni: Firma dichiarazione non è nascita di «cosa» nuova

«Abbiamo firmato una dichiarazione sul futuro dell'Europa perché vogliamo che sia chiaro che non esiste un'unica opzione» per l'Ue, «non è che si sta costruendo una cosa nuova o diversa» con chi ha aderito all'appello - anche la Lega di Matteo Salvini - ma che «ci sono dei temi sui quali siamo compatibili». Lo ha detto la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni parlando con i giornalisti a Perugia, a margine della presentazione del suo libro.

«Adesso o credi nell'Europa federale o sei tacciato di antieuropeismo e non è così, c'è anche l'opzione dell'Europa confederale che era l'idea di De Gaulle...» ha sottolineato Meloni.