5 maggio 2024
Aggiornato 05:30
Centrodestra

Silvio Berlusconi non esclude un Governo di salvezza nazionale: «Ragiono su tutto»

Il leader di Forza Italia: «Ma prima di tutto con alleati, non spacco il centrodestra. Dire no al MES sarebbe un assoluto masochismo per noi ed anche un imperdonabile sfregio all'Europa»

Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi
Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi Foto: ANSA

Silvio Berlusconi non esclude un governo di «salvezza nazionale», ma spiega che la decisione verrebbe presa con gli alleati, senza spaccare il centrodestra. In un'intervista al 'Mattino', alla domanda se se la senta di escludere un governo di salvezza nazionale con il centrodestra o almeno con il sostegno di Forza Italia, l'ex premier ha risposto: «Mi sento di escludere ogni ipotesi strumentale per spaccare il centro-destra. Per il resto sono pronto a ragionare su tutto, prima di tutto con i nostri alleati.

«Autolesionismo masochista dire no al MES»

«Come possiamo dire di no» ai fondi del Mes per la sanità? «Sarebbe un assoluto masochismo per noi ed anche un imperdonabile sfregio all'Europa. Il ragionamento dei Paesi europei», a fronte di un no italiano all'uso del Mes, «non potrebbe che essere il seguente: 'evidentemente l'Italia non ha bisogno di soldi, quindi diminuiamo anche quelli del Recovery Fund'. Ripeto: per noi sarebbe puro autolesionismo».

A giudizio di Berlusconi, «quelle coperte dal Mes sono spese che comunque si dovrebbero sostenere: si tratta di costruire nuovi ospedali, di riqualificare quelli esistenti, di assumere personale sanitario, di pagarlo meglio, di migliorare i reparti sanitari e di isolamento nelle strutture per anziani e nelle carceri, di investire di più nella ricerca. Tutti investimenti necessari e che per di più determinerebbero una forte circolazione di liquidità, una rilevante crescita dell'occupazione e dei consumi. Grazie al Mes potremo farlo risparmiando ogni anno nove volte quello che si risparmierà con il taglio dei parlamentari».

Bernini: «Scontro su Mes insanabile»

«Il capo politico dei Cinque Stelle ha risposto con un durissimo no all'appello di Zingaretti sull'utilizzo dei fondi del Mes. Trattandosi di una rilevantissima questione politica, e trattandosi di uno scontro insanabile fra i due principali partiti di governo, in un Paese normale le conseguenze politiche sarebbero inevitabili. Ma in Italia non succederà nulla. Il problema vero, però, è che il premier, incapace di una seppur minima mediazione, si presenterà al prossimo Consiglio europeo come un'anatra zoppa, senza una linea precisa e quindi in una situazione di oggettiva debolezza. È l'ennesima dimostrazione che questo governo non è in grado di tutelare l'interesse nazionale». Lo afferma in una nota la presidente dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini.

Gelmini: «Se Zingaretti fa sul serio chieda vertice di Governo»

«Il segretario del Pd Nicola Zingaretti ha scritto una lunga lettera-articolo sul 'Corriere della Sera' nella quale sottolinea l'urgenza - con ragioni anche condivisibili - di ricorrere ai fondi del Mes per rafforzare il sistema sanitario. Peccato che Zingaretti sia il leader del secondo partito che sostiene il governo Conte. La politica non è una edizione speciale di 'C'è posta per te'». Lo afferma in una nota Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. «Se Zingaretti fa sul serio alzi il telefono e chieda ai suoi partner di maggioranza un vertice per discutere del Mes: peraltro ce ne sono diversi convocati in questi giorni dedicati alle varie ed eventuali (tipo il decreto sicurezza). Tutto il resto è propaganda ad uso dei media, oltre che un balletto imbarazzante che ci espone al ridicolo in Europa», conclude Gelmini.