19 marzo 2024
Aggiornato 07:30
La decisione

Open Arms, no della giunta al processo a Salvini

Italia Viva non partecipa al voto. La votazione finisce 13 a 7: la 5S Riccardi vota in dissenso dal suo gruppo ma non sarà deferita ai probiviri. L'ex Ministro dell'Interno soddisfatto: «Ho fatto il mio dovere»

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Con tredici voti contro sette la Giunta per le immunità del Senato ha votato no all'autorizzazione a procedere nei confronti del leader della Lega, Matteo Salvini, per il caso della nave Open Arms. Ora la parola definitiva spetta all'Aula di Palazzo Madama dove il dossier sarà affrontato entro un mese. E se la valutazione della Giunta è di carattere tecnico giuridico, in Aula i gruppi seguono logiche, diverse dettate dalla politica.

I fatti si sono svolti nell'agosto 2019, quando Salvini, da ministro dell'Interno, non consentì per diversi giorni lo sbarco a Lampedusa dei migranti che erano stati salvati dalla nave spagnola in acque libiche e internazionali. Il Tribunale di Palermo ha chiesto alla Giunta l'autorizzazione a procedere per le ipotesi di reato di sequestro di persona aggravato e rifiuto di atti d'ufficio. E' la terza volta che la Giunta vota la richiesta di autorizzazione a procedere per Salvini, dopo il caso della nave Diciotti (che si è concluso in Aula con il no al processo) e il caso della Gregoretti per il quale Salvini è sottoposto a processo.

Oggi la Giunta ha votato a favore della relazione del presidente, Maurizio Gasparri, contrario a mandare a processo Salvini perché avrebbe agito nell'interesse superiore di sicurezza del Paese, condividendo le decisioni con tutto il governo e con il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte (era il governo giallo-verde). Hanno votato a favore della relazione di Gasparri, quindi contro il processo all'ex ministro dell'Interno i 5 senatori leghisti, i 4 senatori di Forza Italia (compreso il presidente), il rappresentante di Fratelli d'Italia, Alberto Balboni, il senatore delle Autonomie Durnwalder Meinhard, il senatore ex M5s, Mario Giarrusso, e la senatrice pentastellata Alessandra Riccardi, che si è espressa in dissenso al gruppo. Contro la relazione di Gasparri e quindi a favore del processo si sono dichiarati i 4 senatori del M5s, Anna Rossomando del Pd, Pietro Grasso di LeU, e l'ex M5s Gregorio De Falco. I tre senatori di Italia Viva, Francesco Bonifazi, Giuseppe Cucca e Nadia Ginetti, non hanno partecipato al voto. La loro decisione, pur ininfluente per il risultato finale, è un segnale al governo Conte.

Salvini soddisfatto

Soddisfazione è stata espressa da Salvini, in una diretta Facebook subito dopo il voto della Giunta. «E' stato riconosciuto che ho fatto solo il mio dovere, nell'interesse del popolo italiano. Adesso la parola passa all'Aula del Senato - ha detto - vediamo se Pd e 5Stelle insisteranno per il processo. Io non cambio idea e non mollo, mai». Gasparri ha sostenuto che nelle decisioni di voto «è prevalsa la valutazione giuridica», anche da parte di Giarrusso e Riccardi che hanno motivato la loro posizione «in punta di diritto». Riccardi ha già fatto sapere che in Aula confermerà la sua posizione. Giarrusso, dato da tempo in procinto di traslocare in casa Lega, ha spiegato di aver votato in coerenza con la linea indicata dai militanti del M5s sulla piattaforma Rousseau per il caso della nave Diciotti, e che non intende passare con il carroccio. «Le proposte le fanno tutti - ha aggiunto - ne ho ricevute anche da Italia Viva».

Sul fronte dei favorevoli al processo, Rossomando ha sostenuto che trattenere in mare «oltre 150 persone in precarie condizioni di salute non è un interesse pubblico» e che Salvini averebbe agito piuttosto seguendo gli interessi della «propaganda politica». Il vicepresidente della Camera e coordinatore nazionale di Iv, Ettore Rosato, ha affermato che Italia Viva «non ha salvato Salvini» ma si è astenuta perché «siamo garantisti anche con i nostri avversari».

(con fonte Askanews)