28 agosto 2025
Aggiornato 01:00
Infrastrutture

Giorgia Meloni e i conti per completare la Tav: «Bastano 3 mesi di reddito di cittadinanza»

Il Presidente di Fratelli d'Italia: «Le nazioni serie decidono se una infrastruttura strategica gli serve oppure no». Mulè: «Tg Rai dicano verità su bugie Di Battista»

Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia
Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia Foto: ANSA

VENEZIA - «Nessuna nazione degna di questo nome deciderebbe se completare o no un'opera come la Tav sulla base di quanto gli costino le penali dell'Unione europea. Le nazioni serie decidono se una infrastruttura strategica gli serve oppure no. E io non dimentico che l'Alta velocità è nata in Italia e non dimentico che noi siamo quella civiltà che ha fatto impallidire duemila anni fa il mondo intero con le infrastrutture che riusciva a costruire». Lo ha detto il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, interpellata dai giornalisti a Venezia a margine della conferenza stampa per presentare l'ingresso di FdI nella giunta del sindaco Brugnaro.

3 mesi di reddito di cittadinanza

«E mi fa impazzire che oggi non si voglia più fare niente e che questa nazione voglia essere condannata a non avere opere infrastrutturali perché i soldi servono per essere spesi alla spicciolata e comprare consenso elettorale, come si sta facendo col reddito di cittadinanza per le prossime elezioni europee. Con quello che serve per completare la Tav ci si pagano 3 mesi di reddito di cittadinanza», ha concluso.

Mulè: «Tg Rai dicano verità su bugie Di Battista»

«Il più grande spettacolo dopo il big bang è vedere Di Battista che spara di quelle balle che neanche il buffone Grillo riesce a stargli dietro. Sulla Tav ha ripetuto impunemente da Fazio dati totalmente falsi sui costi (non sono 20 miliardi, ma meno di 5) e così facendo ha completato il trio delle bugie del weekend sull'opera: aveva iniziato venerdì Bonafede ('La Tav non va fatta e appartiene al novero delle opere folli'), sabato è arrivato Buffagni ('E' un'opera antistorica e anticiclica'), domenica è toccato al turista per caso Di Battista da Raiuno. Oggi è lunedì: potrebbe essere il turno, temo, del principe dell'incapacità Danilo Toninelli». Così, in una nota, Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia e portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato.

Fake news

«Alla Rai del cambiamento - continua Mulè - dovrebbero però porsi il problema: è normale che si continui a tollerare la diffusione di fake news gigantesche? I telegiornali, nelle edizioni odierne, faranno notare che milioni di italiani sono stati ingannati dalle falsità sulla Tav di Di Battista da Fazio? Avere consentito a Di Battista di dichiarare in prima serata cifre a capocchia smentite dai dati reali non impone alla Rai di riequilibrare o almeno tentare di dire la semplice verità? Non resta che armarsi di telecomando e verificare».