Renzi difende la fattura elettronica: «Con i condoni Di Maio e Salvini prendono voti»
L'ex Presidente del Consiglio: «Misura impopolare ma va nella direzione giusta: pagare meno pagare tutti». Giacomoni (Forza Italia): «Errore farla partire nel 2019 »

ROMA - «La fatturazione elettronica può stare antipatica ma è utile. A fare i condoni si prendono i voti. A fare la fatturazione elettronica si combatte l'evasione». Lo scrive l'ex premier Matteo Renzi in un passaggio della sua enews, spiegando: «Sono felice del fatto che la fatturazione elettronica stia diventando sempre più una realtà in Italia. Nata da una proposta Leopolda del 2010 con Ernesto Maria Ruffini, attuata sotto il mio governo, oggi viene estesa anche ai privati. Molte polemiche, moltissime. E sicuramente si potrà sempre migliorare l'attuazione. Ma l'idea di utilizzare la digitalizzazione per contrastare l'evasione è vincente come già lo era stata a dichiarazione precompilata e il canone in bolletta: proprio il canone è il simbolo perché se si paga tutti, si paga meno».
Con i condoni Di Maio e Salvini prendono voti
«Naturalmente - prosegue Renzi - questo è il contrario dell'approccio avuto da Di Maio e Salvini in questi mesi: si sono fatti un paio di condoni vergognosi. Con questo Governo chi non ha pagato le tasse, chi non ha pagato le multe è stato premiato, i furbetti hanno ricevuto il premio e vedremo se nell'elenco dei beneficiari spunterà casualmente qualche nome familiare. Con noi invece il meccanismo è stato semplice: semplificare, digitalizzare, pagare meno ma pagare tutti».
Giacomoni: Errore farla partire nel 2019
«In Commissione Finanze abbiamo fatto di tutto per convincere il governo a rinviare al 2020 l'entrata in vigore della fatturazione elettronica ma non c'è stato niente da fare. La maggioranza giallo-verde diceva che non c'era motivo per rimandare, che l'Agenzia delle Entrate era pronta. Eppure gli operatori che ieri hanno cercato di inviare le prime fatture elettroniche si sono trovati sul nuovo portale dell'Agenzia delle Entrate la scritta: il portale non è al momento disponibile». Lo afferma in una nota Sestino Giacomoni, vicepresidente della Commissione Finanze alla Camera.