27 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Rimedi naturali e scienza

Miele, anche diluito combatte i batteri e le infezioni

Anche a basse diluizioni, il miele è stato trovato essere attivo nel combattere i batteri patogeni e le infezioni. Lo studio

Il miele può essere un buon antibatterico e antinfiammatorio
Il miele può essere un buon antibatterico e antinfiammatorio Foto: Shutterstock

REGNO UNITO – Il miele e i suoi effetti salutari contro batteri patogeni e infezioni. Questo l’argomento di studio di una ricerca condotta dagli scienziati dell’Università di Southampton, in cui si è dimostrato come il miele di Manuka possa frenare l’attività batterica e lo sviluppo del cosiddetto ‘biofilm’, uno strato organico sottile, ma molto resistente, che permette la diffusione dell’infezione e la proliferazione degli agenti patogeni.

Nuove prospettive
I risultati dello studio aprono a nuove prospettive d’impiego del miele nella pratica clinica. Per esempio potrebbe essere utilizzato nei pazienti portatori di dispositivi medici come per esempio i cateteri urinari utilizzati per utilizzati per drenare l’urina dalla vescica, che comportano un elevato rischio di infezione – tenuto anche conto che sono circa 100 milioni i cateteri urinari venduti in tutto il mondo ogni anno e che fino a un paziente ospedalizzato su quattro necessita di catetere. L’uso a lungo termine del catetere è tuttavia associato a frequenti complicanze, come infiammazione e infezione.

Il miele ‘speciale’
Il miele che vanterebbe queste proprietà antibatteriche e antinfiammatorie è il miele di Manuka. E’ un miele uniflorale prodotto dalla pianta omonima e tipico dell’Australia e della Nuova Zelanda. Con questo studio, «siamo stati in grado di dimostrare che il miele diluito è potenzialmente un agente utile per ridurre la formazione di biofilm su dispositivi plastici a permanenza quali cateteri urinari – spiega il dottor Bashir Lwaleed, principale autore dello studio – I tassi di infezione da catetere possono rappresentare una grande proporzione di infezioni acquisite in ospedale. E’ una zona di pratica clinica che si deve affrontare. Speriamo che questi risultati possano offrire un modo alternativo di prevenire tali infezioni – prosegue Lwaleed – Noi crediamo che i pazienti possano beneficiare anche dalle proprietà antinfiammatorie del miele, che sono generalmente più forti nei mieli scuri come Manuka, e che la resistenza antibatterica sia un fattore improbabile quando si usa il miele».

Lo studio sui ceppi
Lo studio, pubblicato sul Journal of Clinical Pathology, si è concentrato sull’attività del miele Manuka nel fermare la creazione e lo sviluppo del biofilm. Per far ciò, i ricercatori hanno coltivato in laboratorio ceppi batterici di Escherichia coli e Proteus mirabilis su piatti di plastica. Questi due batteri rappresentano la maggior parte delle cause d’infezione del tratto urinario associate all’uso del catetere a lungo termine. Il miele è stato poi diluito con acqua distillata in varie percentuali per valutare le diverse capacità antibatteriche e antinfiammatorie. Dopo di che è stato aggiunto ai terreni batterici con diversa concentrazione o potenza: 3,3%, 6,6%, 10%, 13,3% e 16,7%. Nella prima parte dell’esperimento, sono state aggiunte ai terreni varie diluizioni. Questi sono stati poi sigillati e incubati per 24, 48, e 72 ore, per poi osservare se il miele avesse avuto un effetto sulla formazione di un biofilm. Nella seconda parte, il miele è stato aggiunto dopo 24 ore e incubato per altre 4 o 24 ore per valutare se il miele avesse ridotto la crescita del biofilm.

Funziona
I risultati hanno mostrato che il miele di Manuka funziona nell’inibire la proliferazione batterica. In particolare, il miele ha fortemente inibito la ‘viscosità’ dei batteri, e di conseguenza lo sviluppo del biofilm. Anche alla diluizione più bassa del 3,3% il miele ha rallentato la vischiosità del 35% dopo 48 ore, rispetto ai succedanei del miele utilizzati come controllo. Il maggiore effetto antibatterico e antinfiammatorio è tuttavia stato osservato dopo tre giorni e con una diluizione del 16,7%: in questo caso la viscosità era stata ridotta del 77%. Tutte le diluizioni utilizzate hanno soppresso la formazione del biofilm del 70% circa dopo tre giorni. La crescita batterica è stata inoltre frenata del 38% con una diluizione del 16,7% dopo 4 ore e del 46% dopo 24 ore. Dopo 48 ore si è avuto il maggiore effetto. Sebbene i ricercatori ribadiscano la necessità di condurre ulteriori studi clinici, gli effetti riscontrati fanno ben prevedere un possibile utilizzo del miele nel controllo delle infezioni, senza incorrere nel rischio di resistenza.