19 aprile 2024
Aggiornato 13:00
A due anni e mezzo dall'incidente

Ma come sta davvero Michael Schumacher?

In assenza di aggiornamenti ufficiali sulle sue condizioni di salute, di settimana in settimana si susseguono indiscrezioni incontrollate. Che talvolta parlano di peggioramenti, talvolta di situazione stabile. Dove sta la verità?

ROMA – Ma come sta veramente Michael Schumacher? La domanda che i suoi milioni di tifosi in tutto il mondo si pongono ormai da due anni e mezzo (ovvero da quel terribile 29 dicembre 2013, quando una caduta dagli sci sulle nevi francesi di Méribel, e il violento trauma cranico riportato sbattendo la testa contro una roccia, lo mandarono in coma per sei mesi) è quantomeno lecita, se non doverosa. La sua storica portavoce e ultima manager, Sabine Kehm, infatti, dispensa con il contagocce gli aggiornamenti sulle sue condizioni di salute, in ossequio allo stretto riserbo della famiglia e anche alla volontà, espressagli dal campione dopo il ritiro dalle corse e prima dell'incidente, di «sparire dai riflettori dell'opinione pubblica». Fatto sta, però, che questa carenza di notizie ufficiali lascia spazio ad ogni sorta di indiscezione incontrollata. L'ultima risale soltanto alla scorsa settimana: diverse testate internazionali citarono fonti vicine agli Schumacher, ma che avevano chiesto di mantenere l'anonimato (e dunque solo per questo da prendere con beneficio d'inventario) che parlavano di un repentino peggioramento. E di una situazione talmente grave da richiedere «un miracolo», per usare le parole di uno dei neurochirurghi che lavorano 24 ore su 24 nella sua residenza di Gland in Svizzera, ormai adibita a clinica privata.

Versione alternativa
Passano pochi giorni, e l'autorevole quotidiano sportivo Marca dà voce a non meglio precisate «fonti ufficiali», che dipingono invece un quadro a tinte molto meno fosche: «L’ex pilota tedesco versa nella stessa situazione degli ultimi mesi – si legge sul giornale iberico – senza significativi progressi, in una condizione delicata e tenuta sotto stretta osservazione, ma non critica». Una smentita che smentisce solo in parte. O, se preferite, un tentativo di rassicurazione che non colpisce totalmente nel segno, visto che, mentre esclude categoricamente che ci siano stati peggioramenti, chiude anche la porta ad eventuali miglioramenti. Insomma, che si tratti di fonti ufficiali o ufficiose, sembra che vederci chiaro sullo stato del leggendario ex ferrarista sia a tutt'oggi impossibile. Così ogni osservatore, per quanto esperto, può fornire la sua interpretazione. «La vita di chiunque in quella situazione si sta spegnendo e finirà: potrebbe trattarsi di giorni, mesi o anni», sostiene il giornalista brasiliano Flavio Gomes. «Nessuno sa se morirà oggi o se sia in uno stato che gli consente di vivere per altri 15-20 anni», gli fa eco il suo collega Victor Martins. «Non ci sono più bollettini medici, per cui ci dobbiamo accontentare del sentito dire», chiosa un terzo opinionista della tv carioca, Gabriel Curty. Voci, indiscrezioni, che alimentano gli interessi di chi vuole fare dello squallido gossip sulla pelle di un uomo in lotta per la sua vita e di una famiglia che soffre per lui. Non sarebbe meglio che chi veramente sa come stanno le cose risponda finalmente alla fatidica domanda: come sta davvero Michael Schumacher?