29 marzo 2024
Aggiornato 16:00
Il lungo recupero dall'incidente

A Michael Schumacher servirebbe un «miracolo»

Dalla villa Schumacher sul lago di Ginevra continuano a filtrare indiscrezioni ben poco ottimistiche sulle condizioni di salute della leggenda della Ferrari: l'ultima viene da uno dei suoi neurochirurghi, che ha voluto restare anonimo

GINEVRA – I suoi tanti tifosi continuano a sperare e a pregare per lui, ma le condizioni di salute di Michael Schumacher, dopo il terribile incidente di tre anni fa sulle nevi delle Alpi francesi, non starebbero migliorando come auspicato. Di notizie vere e proprie non si può parlare, eppure le poche indiscrezioni che filtrano dal bunker a prova di giornalista in cui la famiglia ha trasformato la sua villa sul lago di Ginevra non sono ottimistiche. Addirittura, il suo neurochirurgo avrebbe riassunto la situazione in modo lapidario, spiegando che solo un «miracolo» potrebbe ormai salvare la vita del 47enne. Tutto ciò nonostante la sua residenza sia stata attrezzata come un'autentica clinica privata, in cui lavora 24 ore su 24 uno staff di ben quindici tra medici, infermieri e fisioterapisti esperti, diretto dal professor Jean François Payen, ad un costo intorno a 154 mila dollari alla settimana.

Aggiornamenti altalenanti
Gli ultimi aggiornamenti sulla leggenda della Ferrari e della Mercedes, insomma, non sembrano purtroppo positivi. Una fonte anonima, rimbalzata sulla stampa internazionale, si era spinta addirittura oltre nei giorni scorsi, dipingendo il ritratto di uno Schumi paralizzato, costretto sulla sedia a rotelle, affetto da grossi problemi alla memoria e ancora incapace di parlare. Eppure, anche per colpa della scarsità di notizie sul suo difficile recupero, l'esercito degli appassionati del campionissimo tedesco è stato sottoposto ad una continua altalena di speranze e di emozioni. Se queste ultime voci non sembrano lasciare molto spazio all'ottimismo, infatti, l'ex manager e portavoce di Michael, Sabine Kehm, solo qualche settimana fa, aveva invece diramato uno dei suoi rari comunicati, in cui sottolineava come il suo protetto stesse in effetti «facendo progressi», seppure non abbastanza rapidi, e invitava i fan ad essere realistici rispetto alle loro aspettative. «Siamo felici di dire che stia migliorando – aveva rivelato – e lo dico considerando sempre la gravità degli infortuni che ha riportato, che va sempre tenuta a mente. Ovviamente tutti i suoi cari dovranno lottare a lungo al suo fianco, ma noi siamo pronti per questa lotta». A far da contraltare a queste dichiarazioni c'erano state però quelle (smentite dalla stessa Kehm) di un altro anonimo, vicino alla famiglia, riportate dal tedesco Express: «I progressi sono dolorosamente lenti, non c'è nessun miracolo all'orizzonte». Ancora quella parola: «Miracolo». Sembra proprio che non sia rimasta altra alternativa che sperare nell'imponderabile.