25 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Genova

Ilva, la protesta degli operai in piazza a Genova con mezzi pesanti

Oltre mille lavoratori dello stabilimento Ilva di Genova sono scesi in piazza con i mezzi pesanti per protestare contro il piano di esuberi presentato venerdì scorso da Am Investco Italy

GENOVA - Oltre mille lavoratori dello stabilimento Ilva di Genova sono scesi in piazza con i mezzi pesanti per protestare contro il piano di esuberi presentato venerdì scorso da Am Investco Italy. Nel capoluogo ligure erano stati annunciati 599 esuberi su un totale di 1.500 dipendenti. Dopo una breve assemblea davanti ai cancelli della fabbrica, i lavoratori hanno sfilato in corteo fino alla Prefettura del capoluogo ligure, incassando la solidarietà di numerosi genovesi, nonostante i disagi al traffico causati dalla manifestazione. Il corteo, aperto da un lungo striscione con scritto "Pacta servanda sunt", i patti devono essere rispettati, si è concluso senza incidenti davanti alla Prefettura dopo l'annuncio dell'annullamento del tavolo nazionale sull'Ilva in programma a Roma. Alla manifestazione hanno partecipato anche delegazioni di lavoratori delle altre grandi fabbriche cittadine e del porto di Genova, oltre a esponenti di tutte le principali forze politiche locali.

Sindacati soddisfatti
Legittima la soddisfazione dei sindacati che hanno chiesto alle istituzioni, che si sono dichiarate d'accordo, per inviare una lettera al governo chiedendo un incontro urgente per l'Ilva di Genova e il rispetto dell'accordo di programma, come dichiarato dal segretario della Fiom Cgil di Genova Bruno Manganaro, al termine dell'incontro in Prefettura. "Non abbassiamo la guardia e siamo disposti a tornare in piazza in qualsiasi momento se qualcuno dice che l'accordo di programma non esiste più", ha concluso Manganaro.

La richiesta di Toti e Doria
Dal canto loro, il governatore della Liguria, Giovanni Toti e il sindaco di Genova, Marco Doria, hanno confermato di avere chiesto al governo di convocare urgentemente un tavolo con tutti i firmatari dell'accordo di programma del 2005, che prevedeva la chiusura degli impianti a caldo dello stabilimento Ilva di Cornigliano in cambio del mantenimento dei livelli occupazionali e salariali. Proseguirà intanto fino a stanotte lo sciopero di 24 ore convocato dai sindacati di categoria.