La proposta di Toti contro i furbetti del cartellino: usare le impronte digitali
Il governatore della Liguria: "Non c'è nulla da scandalizzarsi: auspico sostegno sindacati. Per chi non ha nulla da nascondere timbrare con il badge è più scomodo che timbrare con il dito della propria mano"
GENOVA - "Leggo qualche reazione scandalizzata, io non credo ci si possa scandalizzare per una cosa che è molto semplice e banale: per chi non ha nulla da nascondere timbrare con il badge è più scomodo che timbrare con il dito della propria mano». Così il governatore della Liguria e consigliere politico di Forza Italia, Giovanni Toti, ha commentato le reazioni alla sua proposta di sostituire il badge con le impronte digitali per i dipendenti pubblici.
"Mi auguro appoggio partiti e sindacati"
"Ormai - ha sottolineato il governatore ligure - molte procedure si fanno passando l'impronta digitale, per esempio il telefono si sblocca passando il dito della mano. Così -ha aggiunto ironicamente Toti- non si rischia di perdere il proprio dito nella borsa o in qualche giacca lasciata a casa». "Chi fa con serietà, scrupolo, abnegazione ed entusiasmo il proprio lavoro - ha spiegato il governatore della Liguria - non ha che da avvantaggiarsi di un sistema che invece punirà chi non fa tutto questo, distinguendo le migliaia di lavoratori pubblici e privati che fanno con serietà il proprio lavoro dalle poche mele marce che spesso screditano un'intera categoria». "Mi augurerei - ha concluso Toti - grande appoggio da parte di tutti i partiti ma anche dalle organizzazioni sindacali che come primo compito hanno quello di valorizzare le risorse del nostro Paese e isolare le mele marce che lanciano discredito sulla pubblica amministrazione che spesso non lo merita".
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