29 marzo 2024
Aggiornato 09:30
Covid-19

«Durante le feste vacciniamo i bambini»

Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità: «La ripresa della scuola è imminente ed è bene che i piccoli possano tornare sui banchi bene equipaggiati anche contro il virus»

Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità
Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità Foto: Palazzo Chigi

Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, portavoce del Comitato tecnico scientifico (Cts) in un'intervista al Corriere della Sera racchiude in tre parole le raccomandazioni che ci potrebbero condurre verso una nuova fase di controllo dell'epidemia: «Prudenza, consapevolezza, fiducia».

Il governo ha appena varato un pacchetto di misure restrittive che ci dovrebbero accompagnare verso la porta di uscita dall'attuale criticità. Qual è il perno?

«Nessuna - risponde Brusaferro - prevale sull'altra, come importanza. È l'insieme dei provvedimenti che richiama ogni singolo cittadino a un grande senso di responsabilità. Anche l'alleggerimento della quarantena per le persone vaccinate con la maggiore copertura (tre dosi o due se non sono passati 120 giorni) e che hanno contatti con soggetti positivi, fa appello al buonsenso nel gestire i nostri comportamenti. Le precauzioni per loro? Indossare sempre la mascherina Ffp2, per maggior sicurezza, evitare gli assembramenti, avere attenzione se si sta vicino a persone fragili e arrivare al test di negatività. Questo significa vivere la libertà con consapevolezza».

Il presidente del'Istituto superiore di Sanità spiega che «La crescita dei casi è netta e rapidissima. Siamo a oltre 600 positivi ogni 100mila abitanti negli ultimi 7 giorni. È un segnale chiaro. L'attività diagnostica è intensa. Circa un milione di test al giorno: una capacità molto elevata di individuare le persone con infezione. Più colpiti i giovani. Sono dati in linea col resto d'Europa. La curva dell'epidemia è ancora in salita».

Sale però anche la percentuale dei vaccinati con tre dosi. «Oltre il 60% della popolazione per la quale è prescritto il richiamo - spiega ancora Brusaferro al Corsera - il booster, lo ha ricevuto. Parliamo di 19 milioni di persone. Sì, sono numeri di grande soddisfazione e non dubito che diventeranno più grandi. La gente ha compreso che il vaccino è uno strumento fondamentale».

Cosa sappiamo della variante Omicron? «Tutto - risponde il presidente dell'Istituto superiore di Sanità - fa supporre che questa variante sarà diventato largamente dominante attorno alla metà di gennaio. Attualmente si contende il campo con la variante Delta, rispetto alla quale è molto più trasmissibile ma aspettiamo dati più solidi per capire se è meno pericolosa nel dare malattia grave e rendere necessario il ricovero in ospedale. Sappiamo però che tre dosi di vaccino, pur non proteggendo completamente dall'infezione, evitano le complicanze del Covid. Se non ci fossero stati i vaccini, oggi saremmo in una situazione drammatica».

I bambini e i ragazzi sono i più colpiti. «Spero - risponde il portavoce del Cts - che durante queste festività i genitori, seguendo le indicazioni dei pediatri, portino i bambini ai centri vaccinali. È importante metterli al sicuro dal rischio del Covid. La ripresa della scuola è imminente ed è bene che i piccoli possano tornare sui banchi bene equipaggiati anche contro il virus».

Consigli per Capodanno? «Evitare i luoghi sovraffollati, specialmente al chiuso. Meglio riunirsi solo se «muniti» di vaccino. Ricordiamoci di arieggiare sempre le stanze, in ogni caso, aprendo di tanto in tanto le finestre, e di usare le mascherina quando raccomandato. Il mio augurio: la situazione è complessa, ma si può guardare a un 2022 più sereno».