24 settembre 2023
Aggiornato 10:00
La crisi del Covid

Coronavirus in Italia, il bollettino e le notizie di oggi 11 marzo

25.673 nuovi contagi nelle ultime 24 ore. 373 morti. Sale il tasso di positività al 6,9%. Le dosi di vaccino somministrate in totale sono 6.005.183. AIFA dispone divieto di utilizzo di un lotto AstraZeneca

Coronavirus in Italia, il bollettino e le notizie di oggi 11 marzo
Coronavirus in Italia, il bollettino e le notizie di oggi 11 marzo Foto: ANSA

Sono 25.673 i nuovi contagi nelle ultime 24 ore e 373 morti, secondo quanto si legge sul bollettino quotidiano del ministero della Salute sulla pandemia. Sono 15mila i guariti, in aumento di 32 unità le terapie intensive e +365 i ricoveri. I tamponi processati sono 372.217, con un tasso di positività del 6,9% (in aumento di 0,7%).

6 milioni i vaccini somministrati, oggi quasi 200mila

E' stata superata oggi la soglia di 6 milioni di somministrazioni (6.005.183) di vaccino anti-Covid in Italia, cui corrispondono 4.2 milioni di cittadini che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino. Sono quindi 1.8 milioni coloro che hanno ricevuto 2 dosi e pertanto sono completamente coperti. Lo rileva il professor Davide Manca, del dipartimento di Ingegneria Chimica del Politecnico di Milano e autore di un Bollettino giornaliero sulla pandemia in Lombardia e nel resto d'Italia.

Le somministrazioni effettuate oggi sfiorano le duecentomila (+193,114) su un totale di dosi consegnate di 7,207,990, numero invariato rispetto a ieri. La percentuali di dosi somministrate rispetto alla disponibilità a livello nazionale è dell'83.31%. La copertura vaccinale popolazione italiana ha quasi raggiunto il 5% (4.97%). La percentuale di maschi che ha ricevuto il vaccino è del 38.90%, quella di donne il 61.10%. Le persone che hanno ricevuto la seconda dose di vaccino sono 1.803.693. Il bollettino rileva anche che a questo ritmo di somministrazione dei vaccini a livello nazionale, per raggiungere il livello considerato da «immunità di gregge», cioè con il 67 per cento di persone vaccinate, occorreranno ancora 2 anni e 14 giorni.

L'EMA autorizza il vaccino di Johnson & Johnson

L'EMA (Agenzia europea per i farmaci) ha autorizzato la somministrazione dei vaccini «Covid-19 Janssen» prodotti dall'azienda farmaceutica Johnson & Johnson nelle persone a partire dai 18 anni di età, il primo monodose. Dopo una valutazione approfondita, il comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) dell'EMA ha concluso che i dati sul vaccino sono solidi e soddisfano i criteri di efficacia, sicurezza e qualità per prevenire il Covid-19. Il vaccino ha un'efficacia accertata del 67% contro il coronavirus Sars-Cov2; le prime dosi saranno consegnate ad aprile.

I risultati dello studio clinico che ha coinvolto pazienti in Stati Uniti, Sud Africa e America Latina hanno mostrato che il vaccino COVID-19 Janssen è efficace nel prevenire il Covid-19 nelle persone a partire dai 18 anni di età. Questo studio ha coinvolto oltre 44mila persone. A una metà è stata somministrata una singola dose di vaccino mentre agli altri 22mila pazienti è stato somministrato un placebo. Le persone non sapevano se avevano ricevuto il vaccino COVID-19 Janssen o un placebo.

Lo studio ha rilevato una riduzione del 67% del numero di casi di Covid-19 sintomatici dopo 2 settimane nelle persone che avevano ricevuto il vaccino Covid-19 Janssen (116 casi su 19.630 persone) rispetto alle persone a cui era stato somministrato il placebo (348 persone su 19.691), da qui la stima dell'efficacia pari al 67%.

Gli effetti collaterali del vaccino Covid-19 Janssen nello studio sono stati generalmente lievi o moderati e sono stati risolti entro un paio di giorni dalla vaccinazione. I più comuni sono dolore al sito d'iniezione, mal di testa, stanchezza, dolori muscolari e nausea. In ogni caso, la sicurezza e l'efficacia del vaccino continueranno a essere monitorate, attraverso il sistema di farmacovigilanza dell'UE e ulteriori studi da parte dell'azienda e delle autorità europee.

AIFA dispone divieto di utilizzo di un lotto AstraZeneca

A seguito della segnalazione di alcuni «eventi avversi gravi», in concomitanza temporale con la somministrazione di dosi appartenenti al lotto ABV2856 del vaccino AstraZeneca anti Covid-19, l'Aifa ha deciso «in via precauzionale» di emettere un divieto di utilizzo di questo lotto su tutto il territorio nazionale e si riserva di prendere ulteriori provvedimenti, ove necessario, anche in stretto coordinamento con l'Ema, agenzia del farmaco europea.

«Al momento - afferma in una nota l'Aifa - non è stato stabilito alcun nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino e tali eventi. Aifa - si spiega - sta effettuando tutte le verifiche del caso, acquisendo documentazioni cliniche in stretta collaborazione con i Nas e le autorità competenti» mentre i campioni del lotto verranno analizzati dall'Istituto Superiore di Sanità. L'Aifa assicura che «comunicherà tempestivamente qualunque nuova informazione dovesse rendersi disponibile».

Gimbe: «Solo 3% popolazione ha completato ciclo vaccinale»

A 3 settimane dalla fine del trimestre, manca all'appello più della metà delle dosi previste. Solamente il 2,9% della popolazione ha completato il ciclo vaccinale: degli over 80 il 25% ha ricevuto la prima dose e solo il 5,2% anche la seconda. E' quanto emerge dal Rapporto settimanale della Fondazione Gimbe. I casi aumentano, le terapie intensive sono sotto pressione in 11 Regioni. É quanto emerge dal monitoraggio, che registra - nella settimana 3-9 marzo - tutti i numeri in aumento: nuovi casi +18,2%, ricoverati con sintomi +14,4% e terapie intensive +18,4, con numero medio dei nuovi ingressi/die che passa da 134 a 223. E per la prima volta da 8 settimane, si verifica una risalita dei decessi (2.191 vs 1.940).

Bassetti: «Vaccini sono sicuri, effetti collaterali sono minimi»

«I vaccini sono complessivamente sicuri e il ritiro di alcuni lotti di quello di AstraZeneca in Danimarca e ora anche in Italia, dimostra che gli enti preposti a vigilare sono pronti ad intervenire per tutelare la salute dei cittadini». Lo scrive su Facebook l'infettivologo genovese Matteo Bassetti. «Ora - sottolinea Bassetti - occorre fare tutte le indagini per capire se gli effetti collaterali che sono stati riportati siano realmente collegati ai vaccini. Nel giudizio su tutti i farmaci, compresi i vaccini, occorre sempre mettere sulla bilancia rischi e benefici di ognuno. Nel mondo sono stati somministrati milioni di vaccini di tutte le aziende e gli effetti collaterali sono assolutamente minimi e di gran lunga inferiori rispetto ai benefici».

«L'Ema ha da poco approvato il quarto vaccino per il Covid. Si tratta del vaccino di Johnson and Johnson, quello per intenderci che è già approvato per un'unica somministrazione. Ora il panorama delle possibilità è ancora più ampio e mi auguro che Aifa lo approvi nelle prossime ore».

L'immunologa Viola: «Chiudere le scuole, luoghi a rischio»

«La scuola è un luogo a rischio. È impossibile tenere i bambini sempre a distanza con la mascherina ben indossata e le classi sono troppo numerose. Con questa nuova variante così contagiosa (l'inglese, ndr), è meglio chiudere le scuole». E' quanto afferma Antonella Viola, immunologa e Professoressa di Patologia generale all'Università di Padova, in un'intervista al Corriere della Sera.

«Siamo in un momento molto difficile, perché il virus è cambiato ed è più trasmissibile: con le varianti così diffuse su gran parte del territorio, dobbiamo stare più attenti. Un aumento dei contagi è inevitabile, ma abbiamo imparato a gestirlo», avverte Viola. «Capisco la frustrazione dei cittadini. Posso solo dire che è l'ultimo sforzo: bisogna tenere duro ancora un mese e mezzo e poi, tra i vaccini e l'estate, l'avremo scampata», sottolinea l'esperta.

Primo caso di variante indiana a Firenze

«A Firenze si è registrato il primo caso di variante indiana del Covid-19. Ad oggi sono 347 i casi segnalati in Italia per questa variante e se ne contano solo qualche migliaio in tutto il mondo». Lo fa sapere Pietro Dattolo, presidente dell'Ordine dei medici ed odontoiatri di Firenze. «In merito al caso specifico di variante indiana del Covid-19 riscontrato a Firenze, si precisa che ancora non è stata portata avanti un'analisi tale da avere conferma che tutti i vaccini oggi disponibili non siano efficaci: è la letteratura ad oggi disponibile presente a dirci che i vaccini potrebbero non essere efficaci su tali varianti», aggiunge Dattolo. «La nostra preoccupazione è legata alle informazioni in letteratura che ci dicono che molti anticorpi neutralizzanti potrebbero non servire a bloccare queste varianti. Per questo è urgente velocizzare la campagna di vaccinazione», conclude Dattolo.