Il commissario Arcuri: «Vaccinazioni? Nessun ritardo»
Le risposte ai dubbi sui tempi e l'efficienza del sistema in una lettera al Corriere della Sera: «Entro fine mese in campo medici e infermieri arruolati e formati per la somministrazione»

In una lettera al «Corriere della Sera», il commissario per l'emergenza sanitaria Domenico Arcuri assicura che l'Italia non è in ritardo con le vaccinazioni e spiega come funziona il piano per le iniezioni.
«Dopo il simbolico vaccine-day del 27 dicembre, il primo stock è arrivato cinque giorni fa» informa Arcuri. «È stato attivato l'articolato piano logistico e organizzativo che abbiamo predisposto. In poche ore i vaccini, insieme a siringhe, aghi e diluenti, sono stati consegnati ai 293 punti di somministrazione preposti alla vaccinazione. Che spetta alle Regioni. Basterebbe andare sul nostro sito che informa i cittadini sull'andamento della campagna di vaccinazione per conoscere gli indirizzi di questi centri. Il piano per la vaccinazione è stato approvato dal Parlamento il 2 dicembre. Contiene alcune importanti decisioni. Il vaccino è gratuito per tutti e non è obbligatorio per nessuno. Sono individuate le categorie dei cittadini da vaccinare nel corso del tempo in funzione di due parametri: il livello di esposizione potenziale al contagio e la fragilità».
«Prima - continua Arcuri - il personale sanitario e sociosanitario dei presidi ospedalieri, con l'obiettivo di far diventare 'Covid-free' i nostri ospedali, nonché il personale e gli ospiti delle Rsa, perché non siano mai più teatro di quei terribili focolai. Un milione e 800 mila persone a cui contiamo di somministrare entrambe le dosi entro il prossimo mese».
«A febbraio partiremo con le persone che hanno più di 80 anni, oltre 4 milioni. Poi saranno vaccinati gli anziani dai 60 agli 80 anni, le forze dell'ordine, gli insegnanti e il personale scolastico, i fornitori di servizi pubblici essenziali, gli operatori del trasporto pubblico locale, il personale carcerario e i detenuti».
«E, infine, il resto della popolazione. Serviranno milioni di dosi (fino a 120 per tutti gli italiani) e, quando ci saranno, sarà avviata la campagna di vaccinazione di massa, che speriamo di concludere in autunno. I punti di somministrazione diventeranno 1.500, uno ogni 40mila abitanti. Il sistema informativo entrerà a pieno regime e servirà a prenotarsi, governare la somministrazione, la sua accountability e la farmaco-vigilanza. Ma allora perché i comportamenti delle regioni nella tempistica della somministrazione sono al momento asimmetrici? In qualche caso sono stati utilizzate il 50% delle dosi ricevute, in qualche altro il 3%? Sono passati solo 4 giorni dall'inizio della campagna, è davvero presto e sarebbe strumentale fare già consuntivi. Sono certo che lo spirito di collaborazione che abbiamo messo in campo porterà rapidamente ad azzerare queste asimmetrie. E se così non sarà di certo non mi esimerò dal denunciarlo».
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