19 marzo 2024
Aggiornato 08:30
Anno scolastico 2020/21

Scuola, i presidi chiedono lo scudo penale

Antonello Giannelli (Anp): «Chiediamo prima della riapertura di rivedere la responsabilità penale dei dirigenti scolastici in caso di contagio da Covid». E domanda con urgenza l'arrivo dei nuovi banchi

Un'aula scolastica
Un'aula scolastica Foto: ANSA

Nel presentare «Il vademecum per l'avvio dell'anno scolastico 2020/21» che l'ANP (Associazione nazionale dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola) ha messo disposizione dei propri soci il Presidente Nazionale, Antonello Giannelli afferma in una nota: «I dirigenti scolastici chiedono risorse adeguate per organizzare e gestire al meglio il rientro a scuola in sicurezza Servono locali, banchi monoposto e un ampliamento dell'organico».

Continua Giannelli: «Non si devono vanificare gli enormi sforzi profusi dai Presidi, dai loro collaboratori, dal Ministero e dai suoi uffici territoriali, dagli enti locali affinché la ripartenza avvenga per tutti nella massima sicurezza. Ora, per esempio, i Dirigenti chiedono di conoscere con urgenza il calendario di consegna dei banchi monoposto. Non è possibile che lo vengano a sapere all'ultimo momento: l'organizzazione richiede tempo».

Giannelli sottolinea che «è impensabile che la mascherina sia l'unica arma di difesa dal contagio, perché sappiamo benissimo quanto sia faticoso - per gli alunni e per il personale - indossarla per ore».

Quando manca meno di un mese all’apertura della scuola, i presidi chiedono poi che sia rivista la loro responsabilità penale. Il timore riguarda la sicurezza degli insegnanti e degli altri lavoratori in tempo di Covid. «Abbiamo chiesto prima della riapertura delle scuole di rivedere la responsabilità penale imputabile ai dirigenti scolastici in relazione alla sicurezza sugli ambienti di lavoro. Il Covid è equiparato a un incidente sul lavoro. Se il dirigente scolastico attua il protocollo sanitario allora non gli si deve imputare nulla».

Gilda: «Serve chiarezza su distanziamento e mascherine»

«Sono mesi che la ministra e il suo staff al ministero dell'Istruzione rassicurano l'opinione pubblica sul rientro in presenza e in sicurezza di tutti a settembre». Così il sindacato Gilda degli insegnanti in una nota. «Hanno invaso i media e tutti i social con la promessa che sarebbe stato garantito il distanziamento di almeno un metro dalle 'rime buccali' e di due dalla cattedra che, come indicato dal Comitato Tecnico Scientifico (CTS), è l'unica misura di prevenzione davvero efficace».

«Di fronte alle legittimità perplessità sollevate ad ogni incontro dai nostri rappresentanti sull'avanzamento dei lavori - dichiara Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti - i quali stando a scuola tutti i giorni avevano la consapevolezza delle difficoltà nel reperire spazi e personale per ridurre il numero degli alunni per classe, la risposta della ministra è sempre stata: 'tutto bene, saremo pronti'».

«Per questo - continua Di Meglio - è stato grande lo stupore delle donne e degli uomini della scuola quando improvvisamente, a meno di 20 giorni dalla ripresa dell'anno scolastico, la ministra ha chiesto al CTS di precisare se 'nelle situazioni in cui non sia possibile garantire il distanziamento prescritto, l'utilizzo della mascherina possa ritenersi soluzione idonea allo svolgimento dell'attività scolastica'».

«Va detto che la risposta del CTS insiste sulla necessità del distanziamento fisico di minimo un metro. Qualora però non fosse possibile garantire il distanziamento consente, rigorosamente per un tempo limitato e in situazioni eccezionali, la presenza a scuola con l'obbligo dell'uso della mascherina chirurgica. Sarebbe interessante sapere - chiede il coordinatore della Gilda - se al ministero resisi conto dell'enorme ritardo e delle difficoltà nell'approntare le misure per garantire il distanziamento intendano, seppur con le mascherine chirurgiche, continuare a ammassare in una aula scolastica un numero di alunni maggiore di quello che il 'metro dalle rime buccali' consentirebbe, distanziamento che, ricordiamolo, è già inferiore rispetto a quello previsto in molti paesi».

Necessarie 10 milioni di mascherine ogni giorno

«Sempre utile sarebbe pure sapere se le mascherine per il personale della scuola e per gli studenti, circa 10 milioni ogni giorno, saranno fornite dall'Amministrazione o se dovranno essere procurate da casa, come per la misurazione della temperatura».

«Andando oltre la propaganda, spesso basata su proposte tanto fantasiose quanto inapplicabili, come la Gilda degli Insegnanti ha più volte denunciato, fino a giungere alla decisione di interrompere le relazioni sindacali con il ministero, - conclude Rino Di Meglio - il rischio concreto è che la ripresa delle scuole a settembre trovi l'Amministrazione del tutto impreparata e che gli studenti e gli insegnanti, loro malgrado, debbano riprendere quella non-scuola che è la didattica dell'emergenza in numerose scuole».