La denuncia di Pagliassotti: «Quella della gendarmerie in Italia è una prassi. A me hanno chiesto pure i documenti»
Così il giornalista Maurizio Pagliassotti, a lungo collaboratore del DiariodelWeb.it, ha bollato l'azione della gendarmerie francese: «Ci sono e vere e proprie ronde»
ROMA - Una "prassi». Consolidata. Non certo un caso isolato. Così il giornalista Maurizio Pagliassotti, a lungo collaboratore del DiariodelWeb.it, ospite a L'Aria che tira di Myrta Merlino ha bollato l'azione della gendarmerie francese, sorpresa mentre «scaricava» alcuni migranti nei boschi di Claviere, alta Valsusa. «Io sono testimone diretto che la scorsa primavera a Bardonecchia il viavai delle camionette francesi era di una all'ora» denuncia Pagliassotti. Che aggiunge poi un dettaglio decisamente inquietante, che palesa l'eccessiva ingerenza francese in territorio italiano: «Quando filmavo questi scarichi venivo invitato dalla gendarmerie a mostrare i documenti. In Italia». A questo punto evidente lo sconcerto in studio della Merlino e di Alessandra Mussolini, invitata a commentare l'accaduto. «In Italia? Non ci posso credere. E' una follia», tuona la conduttrice, «queste informazioni devono arrivare al ministro Salvini». E Mussolini rincara la dose: «Questo è pazzesco. L'Europa deve chiamare Emmanuel Macron in Aula a chiarire, a rispondere di questo».
Ronde in cerca di migranti
Pagliassotti va oltre e spiega anche come il confine è «fortemente militarizzato sul lato francese, mentre è completamente libero sul versante italiano, dove non c'è nessun punto di guardia. Dalla parte francese ci sono addirittura persone che vanno a 'cercare' - uso questo verbo ma spero si sia capito cosa intendo - i migranti che cercano di passare. Sono vere e proprie ronde che si muovono alla ricerca di migranti che tentano di passare». Altro aspetto su cui è necessario porre la massima attenzione. Non si può infine non sottolineare come «i fenomeni culturali e meteo si intersecano, perché il brutto tempo che sta arrivando dà ai migranti un senso di sicurezza, convinti di non incorrere in controlli. Parliamo di essere umani che prendono dei sentieri, spesso con solo i mocassini addosso, e muoiono. Sono stati trovati diversi cadaveri nella neve lo scorso inverno».
I migranti passano comunque
Il punto è chiaro: i migranti sono disposti a tutto. Non temono l'assideramento, non temono la morte. «Passano comunque» conclude Pagliassotti. «Si sta tentando di fermare l'inevitabile. Ci sono anche bambini, disposti a tutto. Siamo di fronte a una volontà che non può essere repressa. Può solamente essere gestita».
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