26 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Governo

Cottarelli torna all'attacco: «Parlano di poveri ma il vero obiettivo del governo Lega-M5s è un altro»

Doveva essere il premier voluto dal presidente Mattarella. Oggi è sempre più calato nel ruolo di capo di un'opposizione che non c'è

L'economista Carlo Cottarelli ospite di "Che tempo che fa" condotta da Fabio Fazio
L'economista Carlo Cottarelli ospite di "Che tempo che fa" condotta da Fabio Fazio Foto: ANSA / MATTEO BAZZI ANSA

ROMA - Ormai a suo agio nei panni di oppositore del governo, con tanto di apparizioni su apparizioni sui canali Rai, Carlo Cottarelli, direttore dell'Osservatorio sui conti pubblici dell'università Cattolica, a margine dell'Academy week 2018 organizzata da Ria Grant Thornton a Milano Marittima torna a tuonare contro il governo Conte. Un governo che, a suo dire, nel contratto «ha inserito politiche che possono avere un immediato consenso». Per esempio «avrebbe potuto iniziare a lavorare sulla "lotta alla burocrazia», ma ha preferito «annunciare il reddito di cittadinanza in vista delle prossime elezioni». Ma così «ha fatto anche Renzi, lo fanno tutti i politici» e «alla fine siamo noi ad eleggerli, perché anche noi siamo orientati al breve periodo». 

«Più facile vincere le elezioni con le promesse»
«È mille volte più facile vincere le elezioni promettendo che si fa il reddito di cittadinanza piuttosto che dire che farò la riduzione della burocrazia» ha spiegato Cottarelli. «La riduzione della burocrazia c'è nel contratto di governo» sottoscritto da Movimento 5 stelle e Lega «è una delle cose positive di questo contratto. Ma non sono partiti da lì, sono partiti da cose che hanno consenso immediato e ti consentono di vincere le prossime elezioni. Questo l'hanno fatto tutti. Lo fa questo governo ma l'ha fatto prima anche Renzi. L'obiettivo è sempre vincere le prossime elezioni». Quindi «o si trova qualche politico che ha una mentalità diversa o non c'è verso».

«I politici li eleggiamo noi. Siamo responsabili»
«Ma chi li elegge i politici? Li eleggiamo noi» ha proseguito Cottarelli. «Continuiamo a lamentarci di quello che fanno i politici, ma li eleggiamo noi perché per un qualche motivo siamo anche noi orientati molto al breve periodo, a chi promette mari e monti nel breve periodo, nell'immediato. La stessa cosa riguarda la spesa pubblica: tutti si lamentano degli sprechi ma alla fine le cose non cambiano perché a noi piace la spesa pubblica».

Il giudizio di Cottarelli sulla manovra 'a deficit'
«I numeri principali sul deficit sono già stati fissati», ora, per Cottarelli, «si tratta di capire, entro il 15 ottobre, "esattamente quali sono le misure per raggiungere questi obiettivi». La Legge di bilancio «deve essere presentata entro il 15 ottobre e si devono mandare all'Europa. Vedremo» ha concluso Cottarelli. «I numeri principali sul deficit sembrano essere fissati, adesso vedremo esattamente quali sono le misure per raggiungere questi obiettivi».