29 marzo 2024
Aggiornato 07:30
Atreju 18

Una sedia vuota al suo posto: il segretario Pd Martina diserta la festa di Fratelli d'Italia

Aveva accettato l'invito di Fratelli d'Italia. Poi ha declinato. Alla fine non si è presentato. E tutto per una manifesto ironico. Meloni: «Degno successore di Renzi»

ROMA - La sua assenza era scontata. Ma fino alla fine è stato atteso dagli organizzatori di Fratelli d'Italia. Maurizio Martina, segretario Pd, però non si è ma presentato alla festa Atreju 2018. Il motivo? Il manifesto - assolutamente ironico - con cui il partito di Giorgia Meloni ha preso in giro, tra i tanti esponenti politici finiti 'nel mirino', il collega di partito Emanuele Fiano: accanto al volto del deputato dem - un anno fa  promotore di un disegno di legge sull'apologia del fascismo - la scritta: «Quando scopri che Atreju è alla ventunesima edizione e si supera il ventennio». Una battuta che Martina non ha retto. E così ha declinato l'invito. Sul palco, al posto del segretario Pd, una sedia vuota.

Un'assenza scontata
Che Martina non si sarebbe presentato era cosa praticamente scontata. Nonostante ciò, sulla pagina Facebook di Giorgia Meloni è stata postata la sedia, sul palco, con tanto di nome. Un modo 'social' per ribadire l'invito. Poi, sempre su Facebook, alcune ore dopo il tono è cambiato, diventando via via più polemico. Ed è stato lanciato il seguente sondaggio, sempre con intenti ironici: «Il segretario del Pd, Maurizio Martina, riempirà la sedia vuota a lui riservata ad #Atreju o si defilerà per non rispondere alle domande sulle concessioni autostradali?».

Dall'attesa alle critiche
In serata, Giorgia Meloni ha poi duramente criticato l'assenza del segretario dem: «Martina si conferma il degno successore di Renzi alla segreteria del Pd e ci comunica che non verrà più ad Atreju. Dispiace davvero constatare come un partito che, in passato, non aveva nessun problema a partecipare alla nostra manifestazione con uomini come Veltroni o Violante oggi sappia soltanto scappare dal confronto. La motivazione del forfait di Martina, legata ad una campagna social talmente irriverente da non risparmiare nemmeno la sottoscritta, è così ridicola da rendere palese il terrore a confrontarsi sui temi del dibattito al quale era stato invitato: le infrastrutture, le concessioni autostradali e i tanti regali fatti in questi anni alla società dei Benetton».