Ponte Morandi, si dimette Santoro: è tra i 20 indagati. Di Maio: Autostrade avrà una brutta sorpresa
Si è dimesso Bruno Santoro, membro della Commissione ispettiva del MIT istituita per il crollo del Ponte Morandi di Genova

GENOVA - Si è dimesso Bruno Santoro, membro della Commissione ispettiva del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti istituita per il crollo del Ponte Morandi di Genova, iscritto nel registro degli indagati con altri 20 dalla Procura per disastro colposo, omicidio colposo plurimo e omicidio stradale. A darne comunicazione è stato il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con una nota. «L’ingegner Bruno Santoro ha rassegnato spontaneamente le proprie dimissioni dalla Commissione ispettiva del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che opera per individuare le cause del crollo del Ponte Morandi» si legge. «Il ministero, ringraziandolo per la sensibilità e la professionalità dimostrate, precisa che appena dal 23 marzo scorso Santoro è dirigente della Divisione 1 (Vigilanza tecnica e operativa della rete autostradale in concessione) della Direzione generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali. E che presso tale divisione egli non ebbe competenza alcuna sul progetto di manutenzione straordinaria presentato da Autostrade per il Ponte Morandi».
Quelle consulenze da 70mila euro
L’ingegnere era tra le venti persone indagate per il disastro di Genova, dopo la notizia sulle sue consulenze da 70mila euro offerte in passato ad Autostrade. Coinvolgimento che, inizialmente, non era stato considerato determinante dal ministro Toninelli che lo aveva confermato come componente della Commissione. In relazione alle cosiddette ‘consulenze’ per Aspi, il Mit fa notare che «i collaudi delle opere in concessione vengono regolarmente effettuati dalle strutture del concedente a spese del concessionario». E conferma che gli incarichi di Santoro sono stati "debitamente" autorizzati anni fa dall’amministrazione, all’epoca in cui era in servizio presso il Consiglio superiore dei lavori pubblici.
Braccio di ferro Toninelli-Toti
Con le dimissioni di Santoro sale così a tre il numero dei membri che hanno abbandonato la commissione dopo l’allora capo degli ispettori, l’architetto Roberto Ferrazza, che ricopriva il ruolo di Presidente, e il professor Antonio Brencich. Intanto non si ferma il botta e risposta tra il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli e il Governatore della Regione Liguria, Giovanni Toti: il primo invita il Presidente ligure ad occuparsi degli sfollati di Genova, l'altro parte al contrattacco: «Abbiamo sistemato 200 famiglie su 250. Toninelli pensi al suo lavoro al ministero, colabrodo e anello debole della situazione».
Di Maio contro Autostrade
Mentre il vicepremier Luigi Di Maio dalla Fiera del Levante di Bari torna invece ad attaccare Autostrade e promette pene esemplari per i responsabili: «Autostrade avrà un’altra brutta sorpresa nei prossimi giorni. Io non faccio ricostruire il ponte a chi lo ha fatto crollare». «Per quanto ci riguarda, il ponte Morandi lo deve ricostruire un’azienda di Stato come Fincantieri, perché dobbiamo monitorare cosa si farà sulla ricostruzione del ponte. Il ponte Morandi ha dei responsabili che si chiamano Autostrade per l’Italia, Atlantia e Benetton». Non vuole sentire ragioni Di Maio: "Noi gli toglieremo le concessioni e non solo, perché questa è una promessa che abbiamo fatto agli italiani rispetto a gente che non può più permettersi di far pagare il pedaggio per mandare a morire gli italiani e non può pensare di farla franca maneggiando un plastico o facendosi belli in conferenza stampa».
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