26 aprile 2025
Aggiornato 13:30
Genova

Crollo Genova, ecco tutti i nomi degli indagati: tra loro Castellucci e Ferrazza

La lista delle persone sotto indagine pubblicata dal Corsera, anche se il procuratore Francesco Cozzi non ha voluto rivelarli

Lo stato della parte ovest di ponte Morandi a Genova
Lo stato della parte ovest di ponte Morandi a Genova Foto: ANSA/LUCA ZENNARO ANSA

GENOVA - I principali indagati nell'inchiesta condotta dalla procura di Genova per il crollo del viadotto Morandi che il 14 agosto ha provocato la morte di 43 persone sono loro: l'amministratore delegato di Autostrade per l'Italia, Giovanni Castellucci, e il provveditore per le opere pubbliche di Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta Roberto Ferrazza. I magistrati genovesi hanno iscritto nel registro degli indagati una ventina persone, tra i vertici di Autostrade e dirigenti del Ministero delle Infrastrutture. Gli avvisi di garanzia saranno notificati oggi ed è soprattutto per questo che il procuratore Francesco Cozzi non ha voluto rivelare i loro nomi, anche se sui principali quotidiani è comunque comparso l'elenco delle persone finite sotto indagine.

I nomi 
Accanto a Castellucci, tra gli altri manager di Autostrade, ci sarebbero il direttore operativo centrale Paolo Berti, il capo delle manutenzioni Michele Donferri Mitelli, il direttore del Primo Tronco Stefano Marigliani, il responsabile del progetto di retrofitting Paolo Strazzullo, l'ex direttore delle manutenzioni di autostrade Mario Bergamo (il manager che nel 2015 parlò della necessità di intervenire sul ponte Morandi) Riccardo Rigacci, Fulvio Di Taddeo e Massimo Meliani. Sotto accusa anche alcuni dirigenti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: il direttore generale per la vigilanza Vincenzo Cinelli, il suo predecessore Mauro Coletta, i funzionari Giovanni Proietti e Bruno Santoro, il capo ufficio ispettivo territoriale Carmine Testa, e il dirigente del provveditorato opere pubbliche di Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta Salvatore Bonaccorso. Per la Spea Engineering, la società controllata del gruppo Atlantia che realizzò il progetto di rinforzo del viadotto, ci sono Massimiliano Giacobbi, Massimo Bazzarelli, e Emanuele De Angelis. Tutti accusati a vario titolo di disastro colposo, omicidio stradale colposo plurimo e omicidio colposo per violazione delle norme antinfortunistiche.

Toti chiede una deroga al codice degli appalti
Intanto, il governatore della Regione Liguria e commissario straordinario Giovanni Toti ha detto chiaramente che intende chiedere di derogare al codice degli appalti: "Serve una deroga al codice degli appalti per la ricostruzione del ponte ma anche per accelerare i cantieri già in corso per tutta una serie di infrastrutture complementari che stiamo costruendo». Poco prima della riunione della Conferenza delle Regioni, Toti non lascia scampo a interpretazioni errate. Nella riunione di oggi "metterò al corrente la conferenza delle Regioni su quanto stiamo facendo, sia come commissario per l'emergenza sia come presidenza della Regione Liguria, con i canali di collaborazione aperti con il governo", ha spiegato Toti, "segnaleremo alcune criticità del nostro sistema di gestione dell'emergenza che le Regioni conoscono benissimo e che stiamo affrontando con il presidente Conte e con il capo della protezione civile Borrelli: prima tra tutte il codice degli appalti, che resta un problema già in ordinaria amministrazione ma diventa un problema serio quando si tratta di emergenze».

Agli sfollati una casa entro fine settembre
E infatti Toti ha parlato anche di tutto quello che comporta una "menomazione grave" della città di Genova in termini di Pil, trasporti, logistica, "essendo il primo porto del Paese", ha proseguito Toti, che comunque ha ringraziato tutti per la solidarietà avuta e anche per l'aiuto concreto avuto da alcune regioni. Servono comunque tempi brevi per il 'decreto Genova' ha insistito il governatore. Al termine della conferenza, alla domanda di un cronista sulla tempistica per l'approvazione del 'decreto Genova', ha risposto: "E' una domanda che bisognerebbe porre al presidente del Consiglio Conte. Penso abbastanza breve, ho sentito autorevoli esponenti di governo parlare di giorni e non di settimane, mi auguro che sia così». Riguardo invece ai tempi per l'assegnazione di una casa agli sfollati, Toti ha detto che "credo che entro settembre tutti gli sfollati avranno un tetto sulla testa». Una battuta anche sul sistema delle concessioni: "Credo sia giusto rivedere il sistema delle concessioni e che se ne discuta in Parlamento ma ho chiesto che tutto questo non rallenti la ricostruzione di Genova che non serve solo alla città di Genova e alla Liguria ma a tutto il paese».