18 aprile 2024
Aggiornato 17:00
Politica

«Il Reddito di cittadinanza nel 2019»: l'impegno di Luigi Di Maio

Il vicepremier alla festa del Fatto Quotidiano parla anche del suo 'rapporto' con Salvini: «Ci sono cose con cui non siamo d'accordo, ma faremo cose buone»

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MARINA DI PIETRASANTA - «Siamo consapevoli che le cose del contratto si realizzeranno, qualcosa di buono insieme lo faremo, Salvini lo conoscevamo anche prima di fare il contratto di governo. Quelle cose che non ci vedono d'accordo, come la riforma della giustizia e i diritti civili, non si faranno perchè non sono nel contratto». Parte da qui Luigi Di Maio, intervistato da Peter Gomez alla festa del Fatto quotidiano alla Versiliana di Marina di Pietrasanta. Poi una serie di impegni e spiegazioni sui prossimi atti del governo 'del cambiamento'. In primis, il Reddito di cittadinanza, che «deve partire nel 2019». Ma c'è ancora tanto da fare: «Dobbiamo mettere le coperture in legge di bilancio per consentire almeno ai 5 milioni di persone in povertà assoluta di reinserirsi lavorativamente». 

Chi farà il furbo rischia «sei anni di galera»
Un avvertimento a chi cercherà di ottenere il reddito di cittadinanza senza averne diritto: «Non diamo soldi alle persone per starsene sul divano» ha rilanciato Di Maio e «se fai il furbo rischi sei anni di galera, faremo come con autostrade: non aspettiamo i tempi della giustizia, togliamo le concessioni e poi la giustizia segua i suoi tempi». E a precisa domanda sui soldi da trovare per far diventare realtà l'impegno preso in campagna elettorale, il vicepremier è chiaro: «In questi anni si sono lasciati miliardi di euro nelle casse di lobby che poi quando le cose andavano male andavano all'estero».

La manovra che verrà e le agenzie di rating
Inevitabile un passaggio sul pessimo giudizio che l'agenzia di rating Fitch ha dato del governo Lega-Movimento 5 stelle: «Questo è un bivio storico al quale si sono trovati tutti i governi degli ultimi venti anni: dobbiamo scegliere se ascoltare un'agenzia di rating o mettere al centro di cittadini, non credo che le due cose debbano andare una contro l'altra ma nel caso sia così sceglieremo sempre gli italiani. Non pensiamo nemmeno di stare qui a rassicurare un'agenzia di rating e i mercati e intanto pugnalare gli italiani alle spalle».

«Non faremo regali alle banche
«Pieno rispetto per chi ci mette in guardia da effetti della legge di bilancio ma per ascoltare queste raccomandazioni in passato si sono fatti regali alle banche, si è fatta la legge Fornero...» ha aggiunto Di Maio. «Le agenzie di rating hanno pieno diritto di fare i loro resoconti» ma, ha aggiunto, «vorrei che si leggesse quel report di Fitch attentamente perchè c'è un giudizio sul dl dignità, un giudizio sulla coesione del governo e poi ci mettono in guardia sulla legge di bilancio: come dire se realizzate queste promesse noi poi interveniamo...».