19 marzo 2024
Aggiornato 04:00
Governo

Salvini indagato, interviene Di Maio: «Ecco perché non si deve dimettere»

Il leader del M5s stronca le polemiche sul fascicolo aperto nei confronti dell'altro vicepremier: «Deve continuare a fare il ministro, lo dice il codice etico»

ROMA - Luigi Di Maio stronca sul nascere le polemiche sull'indagine che ha colpito l'altro vicepremier Matteo Salvini: «Non facciamo piombare di nuovo questo paese negli scontri tra procure, pm e politica». Se in passato i vertici del Movimento 5 stelle avevano chiesto le dimissioni immediate dei ministri sotto indagine (come Angelino Alfano), questa volta la situazione è cambiata, per via delle norme previste dal contratto di governo. Lo ha messo in chiaro ministro del Lavoro e dello Sviluppo, Luigi Di Maio in una diretta su Facebook dalla sua casa di Pomigliano d'Arco. «Il ministro Salvini è indagato e credo che - ha spiegato Di Maio su Fb - sia un atto dovuto in quanto ministro dell'Interno, in quanto titolare delle decisioni in quella materia. Come ci si comporta in questi casi? C'è il codice etico dei ministri nel nostro contratto e secondo il codice etico dei ministri e del Movimento 5s il ministro deve continuare a fare il ministro. È nostro dovere attuare il programma elettorale ma è anche diritto-dovere della magistratura portare avanti i procedimenti giudiziari».

Rispetto per i magistrati

L'apertura del fascicolo nei confronti del ministro dell'Interno, dunque, non cambia gli equilibri dell'esecutivo: «Pieno rispetto per la magistratura - ha aggiunto Di Maio - Noi ci assumiamo le nostre responsabilità come governo coscienti del fatto che abbiamo fatto l'interesse nazionale e ci difenderemo per le decisioni che abbiamo preso ma non per questo adesso dobbiamo cominciare ad attaccare i pm che portano avanti il loro lavoro. Non possiamo applaudire a quei pm che arrestano un mafioso e poi a uno stesso pm porta avanti un'inchiesta diciamo che non va bene. Noi abbiamo sempre detto che le istituzioni vanno rispettate».

Governo compatto

Resta il fatto che nella vicenda Diciotti il governo è stato compatto: «In questi giorni - ha sottolineato il leader del M5s - non è mancata la compattezza del governo. Devo ringraziare il ministro degli Esteri Moavero e il premier Conte perché abbiamo fatto un gioco di squadra che sarà molto importante per le altre emergenze. Siamo stati compatti sulla linea da tenere, anche perché bisognava contrattare con altri Paesi. Il governo è stato ed è compatto sulle decisioni prese».