29 marzo 2024
Aggiornato 07:00
Governo

Oettinger ci ricorda che dobbiamo «imparare a votare»: non è più il tempo della dittatura morbida

Il commissario europeo ha illustrato con genuina sincerità la dura legge della realtà

ROMA - Nella stravagante congiuntura storica, connotata da una isteria collettiva rispetto il libero arbitrio insito nella democrazia, ci troviamo di fronte a una grande verità: la plastica rappresentazione del fascismo sovranazionale. Non sono più ammessi, giustamente, fascismi nazionalisti: perché non devono intaccare il fascismo sovranazionalista. E' necessario ringraziare il commissario europeo Oettinger, che ha illustrato con genuina sincerità la dura legge della realtà, l'olio di ricino post ideologico che deve essere trangugiato da quegli italiani che «dovranno imparare a votare». E' un tratto tipico di ogni totalitarismo quello di voler rieducare i popoli che commettono errori. E' un tratto tipico delle personalità narcisistico paranoiche quello di voler imporre la propria idea con il bastone.

In trappola
Siamo in questa condizione: non possiamo che prenderne atto, consapevoli che la stragrande maggioranza della popolazione non ha nemmeno percezione di tutto ciò. Siamo in trappola e abbiamo le catene: e come tutti i cani che provano a mordere la mano del padrone, riceviamo una dura lezione. Lo siamo da decenni, ma il dilagare dell'edonismo e della felicità di plastica, la felicità di nulla del secolarismo consumista ottundeva la visione dell'angolo buio, del cuore nero della nostra epoca. Oettinger, nella sua ingenuità che odora molto di senso di onnipotenza, compie l'errore dell'antistoricismo.

Non è più il tempo della dittatura morbida
Lo fa perché sa di poterlo fare, sa di non rischiare nulla nel momento in cui passa dalla carezza al bastone. Cede alla tentazione dell'imposizione, nella volontà di paura, che scardina la manipolazione, l'orizzonte dell'inarrivabile e salvifico futuro dove siamo stati chiusi fino ad oggi. Non è più il tempo della dittatura morbida, è il tempo della dittatura classica. In un contesto in cui tutti sbraitano, e urlano al timore del fascismo nazionalista, il signor Oettinger ci dice una cosa molto semplice: il fascismo siamo noi, il fascismo è l'Europa. E voi, cari italiani, dovete temerci.