26 aprile 2024
Aggiornato 04:30
Governo

Tajani: l'idea di uscire dall’euro è una "tonteria”. Peccato che né Salvini né Di Maio lo vogliano fare

Le parole del presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, oggi a Strasburgo

STRASBURGO - L’idea di lasciare l’euro, che ricomincia a circolare in Italia durante l’attuale fase politica, «è una ‘tonteria’», una sciocchezza. Lo ha detto il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, oggi a Strasburgo, rispondendo in spagnolo alla domanda di un giornalista a margine della sessione plenaria dell’Assemblea. «Sto seguendo con grande attenzione e preoccupazione ciò che sta accadendo nel mio paese, e sono certo che gli italiani sapranno trovare le giuste soluzioni», ha detto ancora Tajani. «Ma voglio dire – ha ripetuto poi in italiano – che l’ipotesi di uscire dall’euro è una sciocchezza, perché non significa fare cose contro la Germania, o la Francia o altri paesi, ma è un grave danno ai cittadini italiani, alle imprese grandi, piccole e medie, che aggiungerebbe disoccupazione perché chiuderebbero le imprese».

Il suo impegno perché non accada
Posto che sia Salvini che Di Maio hanno voluto più volte rassicurare gli italiani sul fatto che non intendono mettere in discussione la moneta unica, né tantomeno l'adesione italiana all'Unione europea, ma piuttosto ridiscutere i Trattati e i vincoli, Tajani tira dritto come se non sentisse e assicura: «Io farò tutto quello che posso, come presidente del Parlamento europeo, come eurodeputato e come italiano, perché questo non accada», e per «difendere la presenza dell’Italia nella zona euro e nell’Ue».

Cambiare ma non distruggere
«Si può cambiare ma non si deve distruggere», ha osservato ancora il presidente dell’Europarlamento. Ad esempio, ha aggiunto, «io sono a favore dell’idea di attribuire alla Bce gli stessi poteri della Banca centrale americana». «Distruggere l’Ue significa distruggere l’Italia», e distruggere «il risparmio di tutti i cittadini italiani. Quando si parla il linguaggio dei populisti si uccide il risparmio dei cittadini italiani».