25 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Governo

Esplode la rabbia del M5s: «Noi e Salvini sotto attacco dei poteri forti»

Di Battista: «Mai nella storia un governo non ancora nato aveva ricevuto così tante critiche». Il M5s: «Diffamazione»

Luigi Di Maio e Giuseppe Conte in occasione della presentazione della squadra di governo del M5S
Luigi Di Maio e Giuseppe Conte in occasione della presentazione della squadra di governo del M5S Foto: ANSA/ALESSANDRO DI MEO ANSA

ROMA - Non che si fossero mai amati. Mai come stavolta, però, tra il Partito Democratico e il Movimento 5 stelle è guerra. O meglio: mai come stavolta il Movimento 5 stelle si sente sotto attacco da parte del Partito Democratico. E dei giornali. E del gruppo De Benedetti. E dei poteri forti tutto. Perché, come ha scritto Alessandro Di Battista su Facebook, «mai nella storia repubblicana un governo - tra l'altro non ancora nato - aveva già ricevuto così tante critiche. Che ad avanzarle sia la stampa mi sta anche bene, ma che a parlar di coperture finanziarie siano quei deputati del Pd che negli ultimi 5 anni hanno trovato denari per vitalizi, guerre di invasione mascherate da missioni di pace, progetti fallimentari come il TAV, mancette e bonus vari per tentare di comprarsi il consenso e ingenti regalie alle 'banchette degli amici', è davvero ridicolo». L'ex leader del Movimento, oggi solo un simpatizzante, rincara la dose: «Continuino, continuino pure. Sono percepiti ormai per quel che sono: i nemici del Popolo e il Popolo, quando ne ha la possibilità glielo fa presente. Avete visto i risultati in Valle d'Aosta? Gli italiani il PD non lo vogliono all'opposizione, lo vogliono veder sparire, e Renzi, almeno per una volta, sembra volerli accontentare».

Il blog delle Stelle e l'attacco dei poteri forti
Ancora più dura la lettura della situazione che viene data dal Blog delle Stelle: «Il Governo del cambiamento è sotto attacco. Dopo il terrorismo sullo spread e le indebite interferenze di politici e burocrati europei oggi è il turno della stampa americana. Il bersaglio su cui sparare è Giuseppe Conte, il candidato Presidente del Consiglio che abbiamo individuato insieme alla Lega. Il New York Times si inventa dal nulla uno scoop senza notizia, dipingendo Conte come un millantatore di titoli che non avrebbe». Perché «in realtà Conte non millanta un bel nulla. In un curriculum lungo 12 pagine e ricco di titoli meritevoli segnala anche di aver «perfezionato e aggiornato» i suoi studi alla NY University, avendoci «soggiornato» nel periodo estivo dal 2008 al 2012. Non c’è alcun riferimento a master o titoli di altro genere, ma la semplice e puntuale descrizione della sua attività di studioso e docente universitario». 

La difesa sul capitolo Stamina
Infine il capitolo Stamina. E una nuova difesa dal Blog delle Stelle: «È lo stesso fondatore del controverso metodo di cura, Davide Vannoni, a smentire ogni rapporto con Giuseppe Conte: «Non c'è nulla di vero, non ho mai conosciuto Giuseppe Conte e non ci ho nemmeno mai parlato direttamente. Conte è uno dei mille avvocati che hanno sostenuto altrettante richieste di pazienti che cercavano di ottenere le cure Stamina presso l'Ospedale di Brescia». E alla domanda sul perché Conte abbia difeso una famiglia in cura con Stamina, Vannoni replica: «Per un'azione di giustizia, c'era una legge che lo consentiva, la Turco-Fazio».

Il mandante? Per il M5s è De Benedetti
Dietro questi attacchi, per il Movimento 5 stelle, ci sarebbe Repubblica e il gruppo De Benedetti:«La stampa italiana, manco a dirlo, rilancia senza pudore queste menzogne da quattro soldi, in un gioco al massacro che ha come unico obiettivo la diffamazione del nascente governo M5S-Lega. In prima linea c’è naturalmente Repubblica, il giornale della tessera numero 1 del Pd. Ora dopo ora le infamanti accuse verso Giuseppe Conte si sciolgono come neve al sole. La campagna diffamatoria è talmente esplicita e grossolana che riuscirà solo a rafforzarci. Quando siamo arrivati ad un accordo con la Lega eravamo consapevoli di quello che ci aspettava. Troppi sono gli interessi in gioco, troppe le resistenze al cambiamento. Chi ci attacca senza ritegno sappia che non molleremo di un centimetro. Lo dobbiamo ai 17 milioni di italiani che contro tutti e tutto ci hanno dato il loro voto».