28 marzo 2024
Aggiornato 11:00
Governo

Sarà Giulio Sapelli il premier del governo Lega-M5s?

Economista di fama mondiale, è lui il profilo in testa al totonomi. Attesa per la salita al Colle di Salvini e Di Maio. Ma la partita ancora non è chiusa

Giulio Sapelli durante la 70ma assemblea annuale di Confetra, Roma, 12 aprile 2016
Giulio Sapelli durante la 70ma assemblea annuale di Confetra, Roma, 12 aprile 2016 Foto: ANSA/GIORGIO ONORATI ANSA

ROMA - «Sono stato contattato da entrambe le parti politiche e ho dato la mia piena disponibilità. Mi hanno spiegato che stanno valutando anche un altro profilo, quello di Giuseppe Conte, e non mi hanno ancoradetto chi hanno scelto». Così l'economista Giulio Sapelli ha confermato all'ANSA la sua possibile candidatura a premier da parte di Movimento 5 stelle e Lega Nord. Il profilo dell'economista è quindi in prima fila nel totonomi del possibile premier del governo giallo-verde. Un nome che sarà portato al Quirinale in quella che è la gionata conclusiva della trattativa fra Matteo Salvini e Luigi Di Maio per la formazione del nuovo governo. L’annuncio quasi ufficiale è venuto da Nicola Molteni, presidente leghista della commissione speciale della Camera: «Per rispetto delle prerogative del capo dello Stato Matteo Salvini e Luigi Di Maio, presenteranno il nominativo unico e secco». Poco dopo il Quirinale ha diffuso la nota sulla «ripresa della consultazioni» di Sergio Mattarella. Il presidente della Repubblica riceverà Luigi Di Maio e i capigruppo M5S alle 16.30 e Matteo Salvini con i capigruppo parlamentari del Carroccio alle 18. 

Giulio Sapelli, un premier tecnico per Lega e M5s
I due partiti hanno fatto circolare qualche velina, accreditando nuovamente l’ipotesi di un tecnico, l’economista Giulio Sapelli, come proposta da sottoporre al Colle per l’incarico di presidente del Consiglio. Una scelta che sarebbe in contraddizione con l’annuncio di un premier politico fatto ieri dal leader stellato Di Maio. E che ridarebbe corpo all’ipotesi che sia lui che il segretario della Lega possano ricoprire il ruolo di vicepremier, per evitare che l’immagine dell’esecutivo risulti troppo vicina a quella di un governo tecnico. 

Chi è Giulio Sapelli
Giulio Sapelli - iniziamo con una nota curiosa - è il docente dell'università Statale di Milano, cattedra di Storia economica, con cui Matteo Salvini sognava di laurearsi prima di lasciare gli studi per dedicarsi a tempo pieno alla politica. Dopo venti anni, quindi, l'attuale leader della Lega Nord e il professore sono tornati a incontrarsi, stavolta per disegnare le sorti dell'Italia. Una cosa è certa: il nome di Sapelli non può essere in alcun modo abbinato solo e soltanto al simbolo della Lega. Nato a Torino nel 1947, è infatti una personalità decisamente trasversale. Nel suo cv può annoverare una laurea in Storia economia (1971) e un specializzazione in Ergonomia (1972). Da allora ha studiato presso l’Institut für Weltwirtschaft di Kiel e ha insegnato e svolto attività di ricerca presso la London School of Economics and Political Science dal 1992 al 1993 e dal 1995 al 1996, nonché presso l’Università Autonoma di Barcellona dal 1988 al 1989 e l’Università di Buenos Aires dal 1993 al 1997. Ripetutamente Directeur d’études presso L’École des hautes études en sciences sociales di Parigi tra il 1981 e il 1995, 1991-1992, 1994-1995), ha svolto attività di ricerca e di consulenza per le fondazioni Onassis, Schlumberger, Goulbenkian e l’Eric Remarque Institute. È stato fellow dell’Università Europea di Fiesole e della Fondazione Gulbenkian di Lisbona e visiting professor presso le università di Praga, Berlino, Buenos Aires, Santiago del Cile, Rosario, Quito, Barcellona, Madrid, Lione, Vienna, South California, Wollongong/Sidney, New South Wales (Australia), New York.

Da Olivetti a Telecom: un manager di alto profilo
È attualmente professore ordinario di Storia Economica presso l’Università degli Studi di Milano, dove insegna anche Economia Politica. Ha all'attivo oltre 400 pubblicazioni e nella sua carriera ha lavorato per e con importanti gruppi imprenditoriali: Olivetti, ISVOR FIAT, Galbani Italia, gruppo SBN, Credito Emiliano, Telecom, Tim, l’AGIP Petroli, FS S.p.A., Finmeccanica, Barilla, META S.p.A., Unicredit Banca d’Impresa,SR Investment Group (SGR del gruppo Unicredito, Snaidero S.p.A., ASAM S.p.A.

Ma la partita non è ancora chiusa
In realtà la partita non è chiusa del tutto: una volta firmato il contratto per il governo del cambiamento andrà composto il quadro completo del governo: «Dobbiamo trovare una sessantina tra ministri, vice e sottosegretari. Poi ci sono i presidenti di Commissione… Servono almeno un centinaio di persone di un certo livello…», dicono fonti leghiste. Ma per oggi a Mattarella, che lo deve nominare come recita l’articolo 92 della Costituzione, basterà la garanzia che la maggioranza parlamentare c’è. E il suggerimento di un nome (autorevole a sufficienza da poter ottenere il gradimento dell’inquilino del Colle) per la guida di questo inedito governo di coalizione fra forze avversarie alle elezioni.