Franceschini, appello a Di Maio e Salvini: «Non interrompere investimenti in cultura»
Il ministro uscente dei Beni culturali al Salone del Libro di Torino. «Con noi cultura al centro. Lo sia anche con il nuovo governo»
TORINO - «Il nuovo governo confermi la centralità delle politiche culturali nelle proprie scelte strategiche». Con queste parole il ministro ormai uscente dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini, intervenendo alla cerimonia di apertura della 31esima edizione del Salone internazionale del libro di Torino ha chiesto ai due nuovi partiti (quasi) di governo, Movimento 5 stelle e Lega Nord, di non vanificare quanto di buono fatto dal Partito democratico in questi anni. In particolare Franceschini ha voluto sottolineare come il bilancio della cultura «sia tornato a crescere in modo significativo. Le risorse sono aumentate e si è tornato ad assumere». Da qui, l'appello: «Non si interrompa questo percorso. Investire in cultura e conoscenza è una sfida per tutti, ma soprattutto per il nostro Paese». Franceschini ha quindi elencato, vista la location dalla quale è intervenuto, quanto fatto durante il proprio mandato per il settore librario. Secondo i dati forniti dal ministero sono aumentati i fondi per archivi, biblioteche e istituti di restauro, passati da 5 a 21 milioni di euro ed è stata restituita allo Stato la competenza per la tutela dei beni librari non statali; è stato istituito il fondo per i sistemi bibliotecari, con risorse per 1 milione di euro annui; con il concorso per i 500 professionisti della cultura si è già proceduto all'assunzione 95 archivisti e 25 bibliotecari vincitori.
Dall'Artbonus all'Iva agevolata per i libri
Ancora, Francechini ha voluto ricordare che è stata liberalizzata la possibilità di riprodurre con mezzi propri immagini di materiale archivistico e librario; archivi e biblioteche sono stati elevati a servizio pubblico essenziale; con l'Artbonus i contributi di privati volti al sostegno di archivi o biblioteche di appartenenza pubblica o al recupero del patrimonio archivistico e librario sono diventati deducibili al 65%; è stata rinnovata la governance del Centro per il libro e la lettura; è stata vinta la battaglia in sede europea per l'Iva agevolata per tutti i libri indipendentemente dal loro formato (di carta o eBook).
Il Patto per la lettura con le televisioni
Inoltre, è stato siglato Il Patto per la Lettura con le emittenti televisive per promuovere i libri nel grande pubblico; è stato creato il nuovo Fondo per il libro e la lettura che stanzia 4 milioni all'anno da quest'anno. Sono stati fatti grandi investimenti per la valorizzazione delle biblioteche nazionali centrali di Firenze e Roma, la Biblioteca di Archeologia e Storia dell'Arte di Roma, la biblioteca universitaria di Sassari e la Biblioteca dei Girolamini a Napoli dove nascerà la Scuola di alta formazione biennale post laurea in storia e filologia del manoscritto e del libro antico.
Tax credit per le librerie
È stato introdotto, ha ricordato ancora Franceschini, un tax credit di 10.000 euro annui per le librerie, incrementato fino a 20.000 euro annui per quelle indipendenti, che favorirà il permanere di questi centri di aggregazione culturale, soprattutto nei centri storici e nei piccoli centri urbani. Infine, il ministero ricorada il successo del progetto 18app che dal 2016 a oggi ha già portato oltre 750mila ragazzi a comprare libri per un valore di oltre 220 milioni di euro.
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