27 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Governo

Dal Molise dimenticato, Di Maio rilancia il contratto di governo

'Non voglio fare il premier per non cambiare nulla' ha ribadito il candidato premier del M5s

Il candidato premier del M5s, Luigi Di Maio
Il candidato premier del M5s, Luigi Di Maio Foto: ANSA/ALESSANDRO DI MARCO ANSA

TERMOLI - Il Molise "è una regione dimenticata dalla politica, su cui si dovrà fare tantissimo, noi con Andrea Greco (candidato per M5s alla guida della Regione, ndr) vogliamo governare la regione e creare lavoro" ma "non con il pubblico ma aiutando gli imprenditori a fare investimenti». Lo ha detto Luigi Di Maio parlando con i giornalisti, in diretta a Rainews 24, al suo arrivo a Termoli.  "L'obiettivo - ha insistito Di Maio - è metterci al lavoro il prima possibile per cambiare tutto. Non voglio fare il presidente del Consiglio per non cambiare nulla". Di Maio è a Termoli per incontrare gli imprenditori molisani nella zona industriale, presso i locali della Cianciosa srl nel secondo giorno del tour a sostegno della candidatura alla guida della regione Molise di Andrea Greco per le elezioni del prossimo 22 aprile.

Contratto di governo
Torna anche sulla questione premiership: "Non voglio fare il premier per non cambiare nulla, se si va al governo ne deve valere la pena e andare al governo con una compagine che possa cambiare le cose». "Noi siamo impegnati come Movimento cinque stelle a scrivere un contratto di governo per mettere al centro i problemi degli italiani e le soluzioni, noi siamo pronti ma capisco che ci sono dinamiche interne alla coalizione di centrodestra e al Partito democratico per cui avremo bisogno di tempo». Di Maio assciura i fedelissimi, e non, che lui e la sua squadra stanno "lavorando ogni giorno per formare un governo del cambiamento, perché non ha alcun senso fare un governo se non sarà del cambiamento, non ha alcun senso fare il premier se non si ha il potere di cambiare la vita delle persone. Se ci vedete mettere un po' di tempo è perche vogliamo fare un governo fatto bene e non per tirare a campare come si è fatto negli ultimi anni». 

"Molise non sia come Sicilia"
"Il Molise mi ricorda la Sicilia" prosegue Di Maio. "Andrea Greco è il nostro candidato con una lista e i suoi candidati contro le ammucchiate: da una parte il centrosinistra, con cinque liste e 90 candiati, dall'altra il centrodestra con nove liste e 180-190 candidati. Ammucchiate che stanno insieme pur di arrivare alla presidenza regione e il giorno dopo iniziano a litigare e a scontrarsi, è un pò quello che sto cercando di scongiurare a livello nazionale quando dico che voglio fare un contratto, ma non con tutti con una forza soltanto, è proprio per evitare le ammucchiate». Lo ha detto Luigi Di Maio, capo politico del M5S in un videomessaggio dal Molise insieme al candidato. "Il grande rischio è che si finisca come la Sicilia, un film horror dove dopo oltre centro giorni la giunta Musumeci appena eletta ha perso la maggioranza, poi ha perso gli assessori ed è stato umiliante vedere il presidente Musumeci presentarsi dopo cento giorni senza aver fatto nulla", ha proseguito Di Maio. "Qui c'è una grande opportunità, in Molise quasi il 50% dei cittadini ci hanno votato alle politiche, il risultato delle politiche non c'entra niente con le regionali" ma potrebbe essere "il primo presidente di regione dei 5 stelle della storia e sarà una regione che ha tanto bisogno di un riscatto, sarà la riscossa degli emarginati, perchè questa regione è stata abbandondata dalla politica", ha concluso.

Pd incontrerà chi riceverà incarico formale
Intanto, il Partito democratico fa sapere che incontrerà soltanto chi riceverà l'incarico formale dal presidente della Repubblica. Questo l'annuncio fatto dal vicepresidente Pd della Camera, Ettore Rosato, rispondendo a chi gli chiedeva se il Pd avrebbe incontrato Luigi Di Maio e Matteo Salvini nelle prossime ore in vista del nuovo giro di consultazioni al Quirinale per la formazione del governo.

Salvini: se Di Maio mi chiama rispondo
Dal canto suo Salvini, dal Pincio a Roma dove si sono svolte le celebrazioni per il 166mo anniversario della Polizia di Stato, chiosa: "Di Maio non ha chiamato. Se mi chiama, rispondo. È buona educazione». Questa è stata l'unica battuta concessa dal leader leghista ai tanti cronisti che lo hanno assediato nel percorso che divideva il palco delle autorità dalla sua auto, che gli chiedevano dei contatti con Luigi Di Maio per la formazione di un possibile governo. "Noi siamo pronti ma noi siamo una forza politica unica, con un candidato premier, un programma e le coperture per attuarlo", ha concluso, sottolineando che "nel caso del centrodestra e del Pd non è così semplice, siano loro a darci una risposta".