19 aprile 2024
Aggiornato 20:30
M5s

Di Maio esclude il ritorno alle urne. E elogia Salvini per la sua coerenza

In una intervista al Corriere della Sera il capo politico M5s chiarisce che l'esito del voto del 4 marzo è chiaro: no ai compromessi

Il capo politico del M5s Luigi Di Maio
Il capo politico del M5s Luigi Di Maio Foto: ANSA/ETTORE FERRARI ANSA

ROMA - "Abbiamo sempre detto che la partita sulle presidenze delle Camere è slegata da quella del governo, ma da oggi chi vuole lavorare per i cittadini sa che esiste una forza affidabile e seria che dialoga con tutti e si muove compatta per il bene del Paese. Siamo riusciti ad eleggere un presidente della camera del MoVimento 5 Stelle e questo risultato straordinario lo consideriamo il primo passo per realizzare il cambiamento che i cittadini ci hanno chiesto con il voto del 4 marzo. Ora ci rimettiamo al lavoro per concludere l’opera». Più raggiante che mai nelle sue parole Luigi Di Maio in una intervista al Corriere della Sera in cui torna sul nodo formazione dell'esecutivo. Il M5s sarà o no disposto a scendere a compromessi, e dunque a rinunciare a qualcosa? "Gli italiani - chiarisce il capo politico M5s - hanno detto chiaro e tondo che non vogliono più sentir parlare di compromessi. Questa partita della presidenza della Camera l’abbiamo vinta con intelligenza, senza nessun compromesso ma rimanendo fedeli a noi stessi e ai nostri valori. Non volevamo che persone sotto processo o con condanne alle spalle sedessero sulle poltrone delle presidenze di Camera e Senato e così è stato; abbiamo parlato con tutti ma alla luce del sole, raccontando passo passo ai cittadini l’esito dei nostri incontri. Questo è il metodo Cinque stelle a cui non abbiamo mai abdicato e che adotteremo per il governo e per altre partire cruciali come la scelta delle partecipate: al centro continueranno a esserci i temi, le cose da fare, il merito è la trasparenza".

Il toto-ministri
Resta apertissima anche la questione dell'eventuale toto-ministri. Di Maio ricorda che il Movimento ha presentato prima delle elezioni una squadra di governo "patrimonio del Paese e non solo del M5S", che per lui resta "la migliore squadra possibile, fatta di uomini e donne scelti perché rappresentano il profilo migliore per dare agli italiani le risposte che attendono da anni». Se si dovrà parlare dei nomi di ministri "lo deciderà Mattarella e sarà con lui che se ne parlerà». Con le forze politiche Di Maio preferisce invece parlare di temi, "perché così non ci saranno più scuse per non affrontare i problemi della gente".

Ritorno alle urne?
Riguardo alla possibilità, in verità non affatto remota, di tornare alle urne, Di Maio taglia corto: "Io sono ottimista, il M5S ha dato prova di grande solidità, abbiamo avviato brillantemente questa XVIII Legislatura eleggendo i presidenti delle Camere in poco più di 24 ore. Roberto Fico ha ottenuto una maggioranza ampissima con 422 voti». Un modo per dire che non farebbe un passo indietro per sostenere un premier tecnico che ci traghetti fino al voto, dunque: "Questi sono metodi del passato che noi non accettiamo più, insistere su questa strada significa non avere capito il messaggio chiaro che ci hanno dato gli elettori, stanchi di essere governati da presidenti che non sono stati eletti da nessuno». Il 4 marzo oltre 11 milioni di italiani hanno indicato chiaramente una forza politica e un candidato premier e "credo sia arrivato il momento che le altre forze politiche ascoltino il segnale arrivato dalle urne». Nessuna doppia linea dentro al Movimento, chiosa, "è ora di sfatare una volta per tutte questa leggenda delle due anime del M5S: io e Roberto abbiamo condotto questa partita unita e insieme l’abbiamo vinta. Roberto è una garanzia perché incarna le battaglie che il M5S porta avanti da sempre. La sua sarà una presidenza del cambiamento, da simbolo della casta la Camera dei Deputati con lui diverrà il luogo dove si rimette al centro il cittadino». Nel suo primo discorso in aula Fico ha già parlato chiaro: diranno basta agli sprechi e a privilegi "ingiusti e incomprensibili", a partire dai vitalizi. "Il Parlamento deve saper dare il buon esempio. State a vedere quello che saremo in grado di fare con la presidenza della Camera e immaginate cosa potremo fare se andremo al governo".

"Salvini sa mantenere la parola"
Si materializza sempre di più l'asse M5s-Lega a questo punto? Evidentemente sì. Possibile una qualche sintesi con Salvini? "Noi abbiamo dimostrato di essere aperti a tutti per il bene del Paese purché il dialogo e il confronto restino incentrati sulle priorità dei cittadini e non delle forze politiche: taglio delle tasse, superamento della Legge Fornero, welfare per le famiglie, lotta alla disoccupazione giovanile" continua Di Maio. "Salvini ha dimostrato di essere una persona che sa mantenere la parola data». E chiude rivendicando la paternità del veto su Berlusconi: "Sono fiero di averlo fatto, perché questo ci ha permesso di ottenere la presidenza della Camera senza snaturarci, senza scendere a compromessi e rimanendo fedeli ai nostri valori. Non ci siamo sporcati le mani con un Nazareno bis".