19 aprile 2024
Aggiornato 10:30
Cronaca

Macerata, Salvini: invasione porta a scontro sociale. Su Facebook lo sfogo dello zio di Pamela

Il leader della Lega rimarca il suo pensiero e da Renzi arriva una strana "difesa". Intanto su Facebook spunta una lettera dello zio della ragazza massacrata

Il leader della Lega Matteo Salvini
Il leader della Lega Matteo Salvini Foto: ANSA / GIORGIO BENVENUTI ANSA

MACERATA - Che la sinistra abbia le mani sporche di sangue, come dice Salvini dopo i fatti di Macerata, "è una frase talmente stupida da non meritare risposta. Le mani sporche di sangue ce le chi ha pigiato quel grilletto. Punto». Tuttavia "non si può buttare addosso alla Lega e a Salvini questa tematica che è molto più complessa. La posizione del Pd è difficile da sintetizzare, ma mi fido più di Minniti che di Salvini, come ministro dell'Interno». Lo ha detto il segretario del Pd Matteo Renzi, intervistato da Repubblica Tv, sottolineando che "la paura è un sentimento difficile con cui fare i conti, non va sottovalutata». Insomma, una insolita difesa quella di Renzi nei confronti del leader della Lega, in quale invece ribadisce il concetto: "Se c'è qualcuno che ha colpa è il governo che ha fatto entrare centinaia di migliaia di clandestini senza alcun controllo. L'immigrazione se non è gestita porta al caos, alla rabbia e allo scontro sociale".

"L'odio e la violenza vengono istigati da chi ha riempito l'Italia di clandestini"
Salvini insiste: "Lo ripetiamo da anni. Io fino al 5 marzo non sono nemmeno al governo. Non vedo l'ora di andarci per riportare sicurezza in Italia. Detto questo chiunque spara per strada è un delinquente, qualunque sia il suo colore e indipendentemente se sia fascista, comunista o venusiano. E i criminali con noi non c'entrano, né fascistoidi né comunistoidi: sono categorie superate. Io condanno: punto. Poi però vado a capo e mi chiedo la causa, per risolvere il problema». Delle ragioni, purtroppo, ci sono continua Salvini. "L'odio e la violenza vengono istigati da chi ha riempito l'Italia di clandestini". Il problema - ha detto ancora Salvini - non è la razza, sono i numeri di una migrazione senza controllo. "Un'invasione come questa porta solo allo scontro sociale». E promette che quando sarà al governo, aumentando le espulsioni e riducendo gli sbarchi, "porremo un argine a questo problema». Infine, cita le parole di Papa Benedetto XVI "cosi' non ha nulla da dire nessuno": "Prima del diritto a emigrare ci deve essere il diritto a non emigrare. La ricetta è quella della Cina che ha investito 300 miliardi di euro in Africa. Ue e Italia devono fare lo stesso".

"Reazione a ingiustizia sociale percepita"
Quanto a Roberto Saviano che lo ha indicato come mandante morale del gesto folle, "Saviano - ha ribattuto Salvini- vive in un appartamento a New York: non vive in mezzo alla gente, non ne conosce i problemi». In ogni caso "la Lega - afferma ancora il leader e candidato premier del Carroccio- non è razzista. E non lo sono nemmeno gli italiani. Certe parole che sento tra la gente sono la reazione a una ingiustizia sociale percepita». Non si puo' pensare che in un Paese vada tutto bene tenendo i terremotati al freddo nelle casette di legno e gli immigrati al caldo nelle strutture dello Stato. C'e' qualcosa che non va. "Matteo Renzi non vuole parlare di queste cose perché riconosce le colpe sue e del Pd di questi anni. Io non voglio fare la campagna elettorale sulla cronaca nera. Ma nello stesso giorno a Milano e dintorni un egiziano agli arresti domiciliari a Sesto San Giovanni siè scagliato contro gli agenti e un gambiano ha aggredito gli agenti in Questura".

Gasparri rilancia la certezza della pena
Interviene sul tema anche il vicepresidente del Senato Fi Maurizio Gasparri: "La certezza della pena è l'unica risposta di fronte ai fatti di violenza che si vanno moltiplicando. Non bisogna fare speculazioni. Bisogna fare processi. Sognerei un'Italia in cui, ad esempio, in diretta televisiva fossero trasmessi i processi, da realizzare nell'arco di 48 ore, sia al nigeriano che ha atrocemente ucciso la giovane Pamela, sia al pazzo che ieri ha seminato il panico nella città di Macerata. Non devono essere i cittadini a sostituire lo Stato nel fare giustizia. Deve essere lo Stato a dimostrare efficienza, a garantire processi rapidi e certezza della pena. Così adesso non è".  Quel che abbiamo - ha aggiunto- è uno Stato che ha speso 5 miliardi per i clandestini e che dà 2 "miserabili" euro di aumento a poliziotti e carabinieri. "Con questi presupposti non si va da nessuna parte». La difesa dei cittadini è una priorità. Più sicurezza e più legalità. Iniziando col rispettare tutti gli appartenenti al comparto sicurezza-difesa per le cui istanze ci siamo sempre battuti e continueremo a farlo alla guida dell'Italia.

Traini accusato di tentato omicidio plurimo e lesioni gravi, aggravate dalle finalità di razzismo 
Intanto, l'accusa per Luca Traini, il 28enne che ha seminato il panico a Macerata ferendo sei migranti, è di tentato omicidio plurimo e lesioni gravi, aggravate dalle finalità di razzismo e porto abusivo d'arma. Secondo quanto si è appreso gli uomini del tenente colonnello Michele Roberti porteranno domani un'informativa in Procura. Nelle prossime ore, forse già domani, sarà fissato l'interrogatorio davanti al gip. Tra gli elementi che saranno portati all'attenzione dell'autorità giudiziaria ci sono certamente i risultati delle perquisizioni eseguite ieri in casa dei genitori di Traini. Secondo quanto si è appreso sono stati acquisiti diversi oggetti, tra cui libri, un computer, una bandiera. Il testo è una copia del "Mein Kampf». Il vessillo una bandiera con la croce celtica. "Dovranno esser svolti accertamenti sul pc per capire se Traini partecipasse a qualche forum estremista", si spiega.

La lettera su Fb dello zio di Pamela
Su Facebook si fa sentire invece la voce di uno zio di Pamela, la giovane trucidata e fatta a pezzi sempre a Macerata. "La mia nipotina Pamela non c'è più. Dolce, bella e fragile, voleva una vita felice, sognava un mondo pulito che non ha trovato. E' finita tagliata a pezzi e messa in due valigie. Che orrore avrà provato angioletto mio. E' morta per tutta l'Italia. Questa italia sbagliata, questo stato infame che non protegge più nessuno" scrive Giuseppe Di Prima. E' una Italia - continua - "dove non si può più camminare, uscire, neanche difendersi, dove i padroni delle nostre città non siamo più noi. Dove non esiste la condanna e la certezza della pena. Ecco dove siamo arrivati. Siamo tutti in pericolo, vecchi, giovani, bambini. Pamela poteva essere una vostra figlia, o voi stessi, chiunque sia stato, non posso neanche augurargli la stessa fine, perché questo orrore è già il massimo». E ancora: "Una morte lentissima gliela auguro. Italiani non dimenticate mai il viso angelico e fragile di Pamela. Cucciola mia, il tuo corpo fatto a pezzi, ora è ricomposto davanti a Dio per intero, e sarai felice in mezzo agli angeli come angelo eri tu, perdona tutti noi esseri umani se non siamo stati capaci di aiutarti di più. Perdonaci. Riposa in pace angioletto nostro".

Meloni: "La mamma vuole che venga sepolta al Verano"
E Giorgia Meloni, che per prima tra le istituzioni ha portato solidarietà alla famiglia di Pamela telefonando alla madre, ha fatto sapere che la donna ha espresso un solo desiderio: seppelire il corpo al cimitero monumentale del Verano di Roma per avere la figlia vicina. "Almeno questo politica e istituzioni a quella famiglia così colpita possono consentirlo: facciamolo. Faccio appello a tutti, in particolare alla Sindaco di Roma Raggi che può consentirlo, per fare in modo che la richiesta sia realizzata".