18 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Centrosinistra

Mdp-Si dopo l'incontro con Fassino: nessuna intesa col Pd

Il 3 dicembre ci sarà un'assemblea per la formazione di una lista unitaria a sinistra, con il presidente del Senato, Pietro Grasso candidato premier

ROMA - Il tempo è scaduto, nessuna intesa con il Pd alle prossime elezioni. Così i capigruppo di Mdp e Sinistra italiana, all'uscita dall'incontro con la delegazione Dem, sanciscono la chiusura di ogni alleanza. «Il 3 dicembre faremo una grande assemblea per la lista unitaria con Grasso che sarà il nostro leader», ha detto Giulio Marcon. «Non abbiamo dato disponibilità alla trattativa e abbiamo risottolineato come le differenze di impostazione politica tra noi e il Pd sono su temi di fondo - ha spiegato Cecilia Guerra capogruppo Mdp al Senato -, anche nelle posizioni prese in questi giorni non ci sono credibili convergenze: mi riferisco al lavoro, ai licenziamenti illegittimi e poi al fatto che non si può fare una campagna elettorale all'insegna di 'meno tasse per tutti' perchè vuol dire meno welfare per tutti».

Nessuna intesa
«Non ci sono margini di intesa con chi in questi anni ha fatto politiche sbagliate e che abbiamo contestato duramente - ha aggiunto Giulio Marcon, capogruppo Sinistra italiana alla Camera - il programma c'è già, è quello realizzato in questi mesi, perciò siamo fuori tempo massimo e non ci sarà nessuna intesa. Costruiremo con Articolo 1, Possibile e con la società civile una lista per politiche diverse da quelle del Pd». Quanto ai rapporti con Pisapia Marcon ha ricordato che in questi giorni «ha evidenziato posizioni diverse, purtroppo il Pd ha fatto scelte che non vanno nella direzione dei valori della sinistra: uguaglianza, diritti, solidarietà e per questo non siamo preoccupati perchè la nostra lista avanzerà su questi temi proposte specifiche». Secondo Guerra poi «il fatto che non si voglia neppure parlare dei casi più estremi come i licenziamenti disciplinari è molto molto grave e inconcepibile, anche l'accordo di ieri sulle pensioni le nostre richieste non sono state neppure considerate, infine è stato appena licenziato al Senato il decreto fiscale che reintroduce condoni fiscali a go go, sono tutti segni che dimostrano che oggi non c'è volontà di convergenza sui temi che proponiamo, non c'è accordo perchè non c'è la volontà di modificare le politiche su cui noi da tempo chiediamo un cambiamento».