23 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Elezioni Sicilia

Sicilia, Musumeci ha praticamente vinto. Mentana: centrodestra assume sempre più le fattezze di Meloni

Nello Musumeci ha vinto le elezioni regionali in Sicilia. Il commento di Enrico Mentana nella sua #maratonamentana e la grande soddisfazione di Giorgia Meloni

La leader di Fdi Giorgia Meloni a Termini Imerese per partecipare a un'iniziativa a sostegno della corsa di Nello Musumeci alla carica di presidente della Regione in Sicilia, 08 settembre 2017. ANSA/CHIARA GIARRUSSO
La leader di Fdi Giorgia Meloni a Termini Imerese per partecipare a un'iniziativa a sostegno della corsa di Nello Musumeci alla carica di presidente della Regione in Sicilia, 08 settembre 2017. ANSA/CHIARA GIARRUSSO Foto: ANSA/CHIARA GIARRUSSO ANSA

PALERMO - Nello Musumeci ha vinto le elezioni regionali in Sicilia. Alle 13.30, arrivati a circa il 70% dello spoglio, il dato è praticamente certo: il candidato del centrodestra si attesta al 39,4%. Lo sfidante grillino Giancarlo Cancelleri ottiene il 35,5%, segue il piddino Fabrizio Micari con appena il 18,4%. 6,1% per Claudio Fava e 0,6% per Roberto La Rosa. Quel che è certo è che, come ha evidenziato Enrico Mentana durante la sua #maratonamentana, «dal primo exit poll ad ora Musumeci è praticamente sempre stato avanti, di tanto, di poco, di pochissimo, ma comunque sempre avanti». Ciò dimostra, dati alla mano, che guardando sia la Sicilia che Ostia il centrodestra «assume sempre più le fattezze di Giorgia Meloni, senza le asprezze di Salvini ma saldamente piantato a destra, senza ambiguità».

Meloni: "Abbiamo ridato al centodestra progetto serio di governo"
«Aspettiamo i dati reali» ha detto qualche ora fa la leader di FdI, «ma già ora possiamo dire che questa è una notte felice. Perché per primi come Fratelli d’Italia abbiamo creduto nella candidatura di Nello Musumeci, un uomo specchiato e capace, uno straordinario siciliano». Alcuni avevano dei dubbi «ma siamo felici che questa volta i nostri amici di viaggio ci abbiano ascoltato». Meloni si dice fiera di aver «ridato al centrodestra un progetto serio di governo e una possibilità di vittoria. Una speranza per i siciliani che vogliono ricostruire e non distruggere». E sarebbe una vittoria della «destra credibile, competente e onesta, che non scende a compromessi», e «verrebbe così smentita, ancora una volta, la favola secondo la quale si vince solo al centro, con proposte e identità annacquate. E non si potrebbe che partire dal modello Sicilia, anche per il governo della Nazione». Anche a Ostia un grande risultato quello di Fratelli d'Italia: il centrodestra guidato da FdI porta Monica Picca al ballottaggio a Ostia, Municipio X di Roma. «Il M5S» sentenzia Meloni, «tracolla sotto il peso dell'incompetenza della Raggi perdendo quasi 15 punti percentuali di consenso. Pd non pervenuto. Tra due settimane si vince al ballottaggio».

Astensionismo alle stelle
Un altro dato, tuttavia, è certo: l'astensionismo definitivo è del 46,76%, poco più basso del 2012. È l’ennesima elezione amministrativa degli ultimi anni in cui più della metà delle persone resta a casa. E non si placa la polemica circa la decisione di iniziare lo spoglio dalle 8 di stamattina, a ben dieci ore dalla chiusura delle urne. Il ministero dell’Interno nei giorni scorsi aveva dato ordine ai prefetti di rafforzare le misure di sicurezza per proteggere seggi e schede elettorali. Al M5S però questa presa di posizione non è bastata e oggi, in caso di sconfitta, si dice pronto a sferrare l’attacco contro la lunga notte delle schede non scrutinate. Ieri notte avrebbe fatto capolino per qualche minuto su Facebook un presunto post di Alessandro Di Battista, che però poi sarebbe subito «scomparso»: «Cancelleri ha vinto ma preparate i sacchi a pelo, questa è la notte delle porcherie». Nessuna conferma né smentita a queste parole da parte del Movimento 5 Stelle e del diretto interessato.

Pd allo sbando
Altra certezza che emerge dal voto siciliano: il Pd è completamente allo sbando. Ettore Rosato, capogruppo alla Camera, prova a giustificare il disastro democratico ricordando «che siamo in Sicilia, una regione dove l’ultima volta abbiamo vinto per una serie di fortunate circostanze, la prima delle quali data dal fatto che il centrodestra era spaccato in due. E comunque, che il risultato fosse segnato lo si è capito quando la sinistra ha deciso di non sostenere Micari. Loro, che l’avevano proposto, hanno scelto di puntare su Fava con il chiaro intento di farci perdere». «E’ chiaro che con il centrosinistra diviso c’è stata una polarizzazione tra gli altri due candidati che potevano vincere la competizione», afferma Rosato, secondo cui «la partita nazionale sarà un’altra cosa». E avverte: «Il ruolo di Matteo Renzi non si discute».