28 marzo 2024
Aggiornato 09:30
Centrodestra

Salvini tende la mano al M5S?

ll leader del Carroccio è in piena campagna elettorale e in questi giorni sta girando senza sosta lo Stivale da Nord a Sud. Dalla Sicilia lancia un messaggio al M5S

Matteo Salvini apre al Movimento 5 stelle.
Matteo Salvini apre al Movimento 5 stelle. Foto: ANSA

PALERMO – Matteo Salvini torna all'attacco «dei governissimi» e tende la mano ancora una volta al Movimento 5 stelle. Il leader del Carroccio è in piena campagna elettorale e in questi giorni sta girando senza sosta lo Stivale da Nord a Sud. Oggi è in Sicilia per sostenere il candidato della coalizione di centrodestra alle imminenti elezioni regionali, Nello Musumeci. Il voto è previsto per domenica prossima e il risultato elettorale sarà un buon termometro per capire cosa potrebbe accadere anche a livello nazionale. La Sicilia è un importante banco di prova. Sia per la solidità dell'alleanza con Berlusconi e Meloni, sia per avere uno spiraglio sul prossimo scenario politico del Belpaese. Il segretario della Lega lo sa e spera di veder crescere al Sud i voti di Noi con Salvini, per consolidare il ruolo trainante del suo partito nella coalizione.

La campagna elettorale di Salvini al Sud
E a chi lo accusa di rinnegare le origini del Carroccio, il segretario risponde rompendo drasticamente col passato: «Io non ho mai chiamato 'terroni' nessuno. Il mio predecessore dice 'che cosa vai a fare a Palermo, stattene a casa tua e fregatene di quello che succede a Palermo'. Ma io do torto al mio predecessore – argomenta Salvini - . Sono a Palermo come vado in Puglia, in Sardegna. Ai siciliani offro il modello che Zaia e Maroni stano facendo bene da tanti anni in Veneto e Lombardia. Noi con Salvini non è un salto nel buio come per i 5 stelle».

La frecciatina contro Bossi
Il leader della Lega prosegue marcando le differenze tra il suo partito e il Movimento: «Io non uso i siciliani come cavie, come fai a pretendere di governare una regione splendida come la Sicilia con i problemi che ci sono dicendo 'sì è vero, forse siamo incapaci però provateci'. Basta andare a Roma, a Torino e Livorno per rendersi conto di come i 5 stelle al governo sono un disastro». E c'è spazio anche per una frecciatina contro il senatur Umberto Bossi: «Non uso la Sicilia come cavia umana sociale e politica. Quando Bossi mi dice fregatene di Sicilia, Puglia, Sardegna, secondo me sbaglia perché l'Italia vince se è unita».

La Lega tende la mano a Grillo
Poi Salvini apre al Movimento 5 stelle durante l'intervista rilasciata a La Repubblica: «L'obiettivo è il governo di centrodestra. Ma se all'indomani del voto non dovessimo avere la maggioranza, io non chiamerei mai Gentiloni, Renzi e Alfano – spiega - . Dei governissimi gli italiani sono stanchi, hanno prodotto disastri. Piuttosto alzerei il telefono e chiamerei Beppe Grillo». Non è la prima volta che il leader della Lega tende la mano al Movimento, ma i grillini hanno sempre rifiutato qualsiasi approccio. «Se fossi costretto a chiamare qualcuno, chiamerei lui», aggiunge invece Salvini, dopo che Grillo, in una manifestazione di piazza a Palermo, «mi ha dato del poveraccio", «mentre io gli tendo la mano. Mi accusa di essere venuto qui a prendere voti, sai che scoperta, è proprio quello che sono venuto a fare. Come lui, del resto", continua. Poi promette battaglia a oltranza contro lo ius soli: «Vogliono coprirsi a sinistra, ma è pura follia, una roba che non interessa gli italiani. E nemmeno agli stranieri. Qualcuno propone il referendum abrogativo. Ma noi la legge dobbiamo fermarla prima. E ci riusciremo - conclude Salvini -. Quella roba non deve uscire dal Parlamento. Se vanno avanti, piantiamo tende e sacchi a pelo dentro e fuori il Senato. Li avverto: passeranno il Capodanno in aula. Li convinceremo a cambiare idea con ogni mezzo. Legale, non violento, come sempre».