19 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Terrorismo islamico

La maxi moschea non si farà, il sindaco di Sesto San Giovanni ferma il progetto

Il nuovo sindaco di Sesto San Giovanni ha tenuto fede alla promessa fatta ai concittadini sestesi durante la sua campagna elettorale e ha bloccato la costruzione della moschea più grande del Nord Italia

SESTO SAN GIOVANNI – Detto, fatto. Il primo sindaco di centrodestra della storia di Sesto San Giovanni ha tenuto fede alla promessa che aveva lanciato ai concittadini sestesi in campagna elettorale e ha bloccato il progetto per la costruzione della moschea più grande del Nord Italia. Il forzista Roberto Di Stefano non è solo riuscito a strappare alla sinistra quella che veniva soprannominata la «Stalingrado d'Italia» - perché governata per oltre 72 anni da giunte di sinistra -, ma ha subito messo in chiaro quali saranno le priorità del suo impegno di governo. Innanzitutto la cancellazione del progetto della maxi moschea che aveva infiammato gli animi durante la campagna elettorale per le recenti elezioni amministrative. La giunta ha infatti approvato una delibera con la quale prende atto di una serie di inadempimenti da parte del Centro Culturale Islamico che portano alla revoca del permesso edilizio.

Il nuovo sindaco dice «no»
«Mancanze gravi - ha spiegato il primo cittadino di Sesto San Giovanni - che hanno spinto la giunta a dare mandato agli uffici competenti di intraprendere azioni per le contestazioni di rito e successiva risoluzione della convenzione».E questo primo atto formale mira a alla definitiva cancellazione del progetto. Come riporta Repubblica, le inadempienze riguarderebbero mancati pagamenti (250mila euro quale contributo per le opere aggiuntive, 50mila euro per la monetizzazione dei parcheggi; 20mila euro a saldo del diritto di superficie) e il mancato completamento della procedura di avvenuta bonifica.

Il progetto della maxi moschea
Si tratta di gravi violazioni di legge e contrattuali che porteranno alla risoluzione della convenzione stipulata con il Centro Culturale Islamico. Vale la pena ricordare che la moschea in questione avrebbe dovuto occupare una superficie di circa 2.500 metri quadrati sui quali sarebbero stati realizzati un minareto, spazi di preghiera, una biblioteca, un ristorante, un giardino e un parcheggio. Il progetto, finanziato dal Qatar, è stato duramente contestato quando l'ombra del terrorismo islamico era giunta proprio a Sesto San Giovanni, dove il terrorista di Berlino, Anis Amri, è stato trovato e ucciso dalla polizia poco dopo aver compiuto la strage in Germania.

La Lega Nord esulta
«Lo stop alla folle idea di costruire una maxi moschea - ha subito dichiarato Paolo Grimoldi, deputato della Lega Nord e Segretario della Lega Lombarda - è una vittoria politica per la Lega Nord, che si è sempre battuta contro questa assurdità, e una vittoria del buon senso: fermato un pericoloso progetto, che sarebbe stato finanziato con i soldi delle Ong del Qatar».Entusiasta anche il segretario del Carroccio, che sul suo profilo Facebook dà la notizia così: «Detto, fatto. La nuova giunta di Sesto San Giovanni, la prima di centrodestra della storia, ha bloccato il progetto per la costruzione di una maxi-moschea, una delle più grandi d'Italia. Nessuna concessione a chi non rispetta le regole. Con la Lega si cambia».