19 marzo 2024
Aggiornato 03:30
Caso Consip

Consip, Woodcock indagato a Roma. L'avvocato: «Il pm è sereno e pronto a spiegare»

Il magistrato di Napoli Henry John Woodcock è indagato a Roma per rivelazione del segreto d'ufficio in relazione ad una tranche dell'inchiesta Consip. Indagata con lui anche la giornalista Federica Sciarelli

Il pm Henry Woodcock
Il pm Henry Woodcock Foto: ANSA/ CIRO FUSCO ANSA

ROMA - Il magistrato di Napoli Henry John Woodcock è indagato a Roma per rivelazione del segreto d'ufficio in relazione ad una tranche dell'inchiesta Consip. Nei prossimi giorni il pm partenopeo sarà interrogato dai colleghi di Roma.  C'è un articolo del Fatto Quotidiano al centro della contestazione per il pm napoletano Woodcock. A parere di chi procede, con quanto pubblicato gli indagati vennero a conoscenza dell'inchiesta avviata a Napoli e poi trasferita, per competenza territoriale, a Roma. Quasi certamente il pm Henry John Woodcock sarà interrogato entro la fine della settimana dai colleghi della Capitale.

Indagata anche Federica Sciarelli
E' stato Marco Lillo sul Fatto Quotidiano a svelare l’esistenza dell’inchiesta sulla Consip nonché l’indagine a carico dell’ex sottosegretario di Matteo Renzi a Palazzo Chigi e dei due alti ufficiali dei carabinieri. Secondo gli inquirenti capitolini, è Woodcock ad essere sospettato di essere uno degli artefici di quella fuga di notizie. La procura di Roma ha anche iscritto nel registro degli indagati – con l’accusa di concorso in rivelazione di segreto – la giornalista Federica Sciarelli, conduttrice del programma televisivo Chi l’ha visto?. Alla cronista è stato anche sequestrato il telefono cellulare. Per i pm capitolini, infatti, la conduttrice sarebbe il tramite per la rivelazione delle notizie top secret. «Non posso aver rivelato nulla a nessuno – ha detto Sciarelli all’Ansa – semplicemente perché Woodcock non mi svela nulla delle sue inchieste, tantomeno ciò che è coperto da segreto».

Sereno
"Il mio assistito, il pm Henry John Woodcock, è sereno e pronto a spiegare tutto quanto è stato fatto». Così ha detto l'avvocato Bruno Larosa, storico difensore del magistrato partenopeo, in merito alla avvenuta iscrizione sul registro degli indagati della Procura di Roma. «Ha fiducia e non può essere altrimenti - ha continuato il legale - è un magistrato e come tale non può non avere fiducia nel sistema». Rispetto alla specifica contestazione di rivelazione del segreto d'ufficio «è bene che si svolgano accertamenti a 360 gradi" perché l'importante "è escludere tutti i dubbi, perché va fatta salva la professionalità dei soggetti coinvolti».