25 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Intervista a Repubblica

Di Maio: proporremo una squadra di altissimo livello. Raggi? La giustizia faccia il suo corso

Legge elettorale, elezioni, alleanze, squadra di governo, caso Raggi. Luigi Di Maio in un'intervista a Repubblica parla dei progetti del Movimento Cinque Stelle, in vista della prossima sfida elettorale

Il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio
Il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio Foto: ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI ANSA

ROMA - Elezioni in autunno come ha indicato Matteo Renzi? Lo decideranno gli iscritti al voto online su Rousseau. Luigi Di Maio, intervistato da Repubblica, rivendica la natura «dal basso» del Movimento Cinque Stelle, e la necessità di interpellarne la base in vista delle prossime elezioni. Che, dice il leader cinque stelle, potrebbero avvenire anche entro l'estate. L'importante è che venga ridato agli italiani il diritto di tornare alle urne. Quanto ai tavoli a cui il Movimento sta partecipando sulla legge elettorale, Di Maio specifica: «Abbiamo sempre detto di essere pronti a votare leggi buone nel merito. Finora ci hanno sempre proposto leggi che hanno danneggiato il Paese. Sulla legge elettorale abbiamo risposto alla richiesta del capo dello Stato con profondo senso di responsabilità. Ci siamo confrontati nelle sedi istituzionali e alla luce del sole, senza inciuci sottobanco, su un modello su cui abbiamo chiamato a esprimersi i nostri iscritti. Solo dopo il loro ok, abbiamo portato la proposta al Pd».

Superare il 40%
L'obiettivo è  quello di superare il 40%, che col sistema tedesco permetterebbe ai pentastellati di governare da soli. E per sapere chi ricandidare e chi no, il Movimento utilizzerà le parlamentarie online. Quindi, un affondo al Pd di Matteo Renzi: «Per noi è fondamentale un cambio culturale. La politica deve discutere di contenuti e occuparsi dei problemi reali dei cittadini, non di poltrone. Mentre gli altri partiti non parlano di nulla, ma si limitano a provare a copiarci sfornando Bob (un'app che sembra uscita dai primi anni 2000), noi da mesi affrontiamo i temi principali del programma e ogni settimana li sottoponiamo al voto degli iscritti».

Alleanze
Su possibili alleanze dopo il voto, Di Maio è possibilista: il Movimento potrà allearsi «Con chi appoggerà il nostro programma senza alleanze precostituite». Quanto ai transfughi del Pd che appoggiano la battaglia dei Cinque stelle sul reddito di cittadinanza, Di Maio specifica: «Mdp è composto da persone che in questi quattro anni hanno votato quasi tutte le leggi vergognose varate da Renzi, contribuendo a farle approvare e a mettere in ginocchio l'Italia. Se supereranno la soglia di sbarramento al 5% avranno la possibilità di votarlo in aula quando saremo al governo e vedremo se fanno sul serio o sono le solite chiacchiere».

Primi 100 giorni
A voler pensare al programma da realizzare nei primi 100 giorni di governo, Di Maio sintetizza così: «La prima cosa che faremo sarà approvare il reddito di cittadinanza, le coperture le abbiamo già. In questo modo rimettiamo al centro il lavoro e facciamo ripartire i consumi. Poi ci vuole una seria lotta alla corruzione, abolizione di Equitalia, degli studi di settore e dell'Irap per dare ossigeno alle imprese che vogliono crescere, avvio del programma di conversione energetica verso le rinnovabili». Sarà invece il candidato premier a decidere la squadra di governo. «Una cosa è certa: presenteremo una squadra di altissimo livello prima delle elezioni. Sfido i partiti a fare altrettanto»

Raggi
Quanto alla vicenda Raggi, con la sindaca che ha annunciato di non volersi dimettere neppure in caso di rinvio a giudizio, Di Maio rilancia e rispedisce a Renzi e al Pd l'accusa di doppia morale: «La doppia morale è quella di Renzi che sul caso Banca Etruria protegge la Boschi nonostante vi sia un conflitto di interessi insostenibile e poi invece fa dimettere ministri come Lupi e Guidi. A proposito: la querela a De Bortoli non è mai arrivata. Sa cosa vuol dire? Che la Boschi ha spudoratamente mentito in Parlamento a tutto il popolo italiano». Sulla Raggi, Di Maio ritiene che la giustizia debba fare il suo corso. «Oltre alle decisioni dei giudici, ci sono i principi morali, etici e di opportunità politica di cui bisogna tenere conto di volta in volta. Un politico accusato di fatti gravi, come la corruzione, davanti a elementi sostanziali deve fare un passo indietro anche con un semplice avviso di garanzia e molto prima che arrivi una sentenza. Questo vale per gli altri partiti come per noi. Ma un avviso di garanzia per un atto dovuto è una cosa diversa». In caso di condanna, però, Di Maio è chiaro: la sindaca dovrebbe lasciare il Campidoglio.