18 aprile 2024
Aggiornato 22:00
Giustizia e politica

Inchiesta P3, la Procura di Roma chiede 4 anni per Verdini

I pm Rodolfo Sabelli e Mario Palazzi hanno richiesto la condanna per 18 imputati sui 19 ritenuti appartenenti a un presunto comitato d’affari segreto che puntava a influenzare e condizionare gli organi costituzionali dello Stato

ROMA – Quattro anni di carcere per Denis Verdini: questa la richiesta avanzata dalla procura di Roma nei confronti del senatore di Forza Italia alla sbarra nel processo P3. I pm Rodolfo Sabelli e Mario Palazzi hanno chiesto di condannare 18 imputati sui 19 ritenuti appartenenti a un presunto comitato d’affari segreto che puntava a influenzare e condizionare gli organi costituzionali dello Stato.

L'associazione a delinquere
Fra i nomi eccellenti compare quello dell’uomo d’affari Flavio Carboni, per lui la richiesta è di nove anni e sei mesi di reclusione, dell’ex giudice tributarista Pasquale Lombardi (8 anni e mezzo) e dell’imprenditore Arcangelo Martino (8 anni e mezzo). Loro tre, con Verdini, devono rispondere dell'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e violazione della legge Anselmi sulle società segrete. Manca quello di Marcello Dell'Utri, la cui posizione è stata stralciata dal dibattimento principale. Il suo nome figura però tra gli imputati principali che rispondono del reato associativo e della violazione della legge Anselmi.

Gli altri imputati
Per gli altri imputati invece sono state sollecitate condanne in relazione a episodi minori. Un anno per Massimo Parisi (ex coordinatore Forza Italia Toscana), Pierluigi Picerno (legale rappresentante della Ste srl), Ignazio Farris (ex presidente Arpa Sardegna), Ugo Cappellacci (Governatore Sardegna) Scanu Concas e Giuseppe Tomassetti, questi ultimi due accusati di aver fatto da prestanome per Carboni. Un anno e mezzo per l'imprenditore Fabio Porcellini, per Nicola Cosentino (ex sottosegretario Economia) e per l'ex assessore regionale della Campania, oggi sindaco di Pontecagnano, Ernesto Sica. Due anni per gli imprenditori Pinello Cossu e Alessandro Fornari. Tre anni per Antonella Pau, l'altra accusata di aver fatto da prestanome per Carboni e 5 anni per l'ex primo presidente della Cassazione Vincenzo Carbone. L'assoluzione è stata chiesta per Marcello Garau, che nella vicenda era coinvolto nella veste di dirigente del comune di Porto Torres, mentre all'allora direttore Unicredit di Iglesias Stefano Porcu vengono chiesti 10mila euro.