19 aprile 2024
Aggiornato 15:00
Costi della politica

Proposta M5s taglia-stipendi parlamentari, il Pd rinvia tutto in commissione

Con 109 voti di scarto la Camera ha approvato la mozione del Partito democratico che chiedeva di non votare oggi il testo dei grillini. Sugli spalti di Montecitorio anche Beppe Grillo che ha detto: «Oggi è il pace e bene day Anche la Chiesa è contenta, figurati il papa come sarebbe felice»

ROMA - Con 109 voti favorevoli la Camera ha approvato la mozione del Partito democratico che chiedeva di rinviare in commissione Affari istituzionali la propoista di legge del Movimento 5 stelle per tagliare i costi della politica (COSA PREVEDE LA PROPOSTA). «Secondo voi Renzi si presenterà in Aula? Chiediamo al Partito democratico (Pd) e a tutto il sistema dei partiti di ridursi lo stipendio della metà e di rendicontare. E chiediamo al premier di presentarsi in aula e di dare ai suoi indicazione di voto favorevole» ha scritto questa mattina su Facebook Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera e membro del direttorio del Movimento 5 stelle (M5s). «La nostra proposta - ha aggiunto - è semplice e funziona. Noi la attuiamo già da 3 anni. 3000 imprese in Italia hanno ricevuto i soldi dal fondo del microcredito creato con quella parte dei nostri stipendi. #fateloanchevoi».

Grillo presente sugli spalti
La discussione della proposta di legge del M5s per tagliare i costi della politica sta proseguendo alla Camera: oggi sugli spalti è presente Beppe Grillo e il deputato pentastellato, Alessandro Di Battista, ha chiamato a raccolta gli attivisti. Per sostenere la proposta a Roma è arrivato ieri anche Beppe Grillo, che oggi seguirà il dibattito dalla tribuna della Camera. Il co-fondatore del M5s, intervistato da Rainews 24 ha ironizzato: «Oggi è il pace e bene day. Questa non è una legge per tagliare, tagliare è una parola violenta. E' un atto di buona volontà che faranno i parlamentari e io li ringrazierò, li accarezzerò e li abbraccerò uno per uno, anche quelli del Pd. Anche la Chiesa è contenta, figurati il papa come sarebbe felice. Non è una battaglia la nostra, ma è un'invocazione». Il M5s ha dato anche appuntamento agli attivisti in piazza Montecitorio. «Oggi, alle 15 - ha scritto su Facebook - vi aspettiamo in Piazza Montecitorio. Tutti coloro che per tagliare i costi della politica vogliono tagliare gli stipendi dei parlamentari (piuttosto che togliere spazi di democrazia stravolgendo la Costituzione) sono invitati in piazza. E' un dovere esserci!». Ieri, sul suo blog, Grillo ha lanciato un appello direttamente al Pd, visto che Renzi è restato «sordo», chiedendo a tutti i partiti di lasciarsi andare a «uno slancio di generosità e votate la legge del MoVimento 5 Stelle per dimezzare il vostro stipendio».

Il Pd vuole il rinvio in commissione

I democratici però non sembrano voler seguire i grillini. Per Emanuele Fiano quella M5s è «una proposta di taglio delle indennità al livello più basso di tutt'Europa, controbilanciato però da un uso molto disinvolto dei rimborsi e della diaria». «C'è un solo modo - ha aggiunto Alessia Morani, vice capogruppo Dem - per tagliare i costi della politica: si chiama 'fare le riforme', solo che non piace a chi chiede semplici operazioni di maquillage». E' quindi probabile che il Pd chieda il rinvio in commissione della proposta.

Indennità: cosa cambia
Ecco nello specifico il testo del M5s diviso per punti. L'indennità prevista è pari, al lordo delle ritenute fiscali e dei contributi previdenziali e assistenziali, a 5mila mensili per dodici mensilità. Nessuna indennità aggiuntiva, emolumento o rimborso di spese è riconosciuto ai membri del Parlamento per lo svolgimento di altri incarichi interni alla Camera di appartenenza. Le indennità spettanti ai componenti delle assemblee o dei consigli delle regioni a statuto ordinario e speciale nonché delle province autonome di Trento e di Bolzano non possono essere superiori all’indennità spettante ai membri del Parlamento. I parlamentari che hanno cessato il proprio mandato per qualsiasi causa hanno diritto a un’indennità il cui importo è commisurato all’importo dell’indennità da parlamentare (5mila euro) e alla durata complessiva del mandato rappresentativo svolto.

Spese di viaggio e soggiorno
Ai parlamentari potranno essere riconosciute spese di soggiorno e di viaggio fino a 3mila 500 euro mensili. Il rimborso delle spese di alloggio non è riconosciuto ai membri del Parlamento che risiedono nel comune di Roma. Il rimborso delle spese è da effettuare sulla base dell’estratto conto di una carta di credito emessa a tale esclusivo scopo. L’estratto conto deve essere pubblicato nel sito internet della Camera di appartenenza del membro del Parlamento con cadenza mensile. Dal rimborso vengono decurtati ogni giorno di assenza del parlamentare dalle sedute dell’Assemblea, delle Giunte o delle Commissioni in cui si siano svolte votazioni. 

Altre spese riconosciute
Ogni membro del Parlamento avrà a disposizione 3mila 690 euro come rimborso delle spese per l’esercizio del mandato rappresentativo e per la retribuzione di collaboratori. 

Pensione
I parlamentari conseguono il diritto alla pensione al compimento del sessantacinquesimo anno di età e a seguito dell’esercizio del mandato parlamentare per almeno cinque anni effettivi basato sul metodo di calcolo contributivo. A tal fine, i parlamentari versano un contributo pari all’8,80 per cento dell’indennità lorda. Il trattamento pensionistico non è erogato, per tutta la durata del mandato, qualora il membro del Parlamento sia rieletto al Parlamento nazionale, sia eletto membro del Parlamento europeo spettante all’Italia o componente di un consiglio regionale, ovvero sia nominato componente del Governo nazionale, assessore regionale o titolare di un incarico istituzionale per il quale la Costituzione o altra legge costituzionale prevede l’incompatibilità con il mandato parlamentare. L’erogazione è inoltre interrotta in caso di nomina ad un incarico per il quale la legge ordinaria prevede l’incompatibilità con il mandato parlamentare, ove l’importo della relativa indennità sia superiore al 50 per cento dell’indennità parlamentare. 

Congedo parentale
Per i periodi di congedo parentale, ai membri del Parlamento è dovuta, fino al terzo anno di vita del bambino, un’indennità pari al 30 per cento per un periodo massimo complessivo tra i genitori di sei mesi. 

Tutto trasparente su internet
Ciascun parlamentare avrà una pagina web personale, all’interno del sito internet della Camera di appartenenza, dove saranno pubblicati, con aggiornamenti bimestrali: il complesso delle indennità riconosciute al membro del Parlamento, il numero dei giorni per i quali, nel corso del bimestre, il membro del Parlamento è risultato presente alle sedute dell’Assemblea e delle Commissioni e ha ottenuto il riconoscimento del rimborso delle spese di soggiorno e di viaggio, a la rendicontazione delle spese rimborsate. Qualora sia accertata l’erronea imputazione di spese non rimborsabili, l’Ufficio di Presidenza della Camera di appartenenza sottopone le rendicontazioni al controllo di regolarità della Corte dei conti, che verifica il corretto utilizzo delle somme assegnate. Ove siano accertate irregolarità, l’Ufficio di Presidenza irroga una sanzione compresa tra il doppio e il quadruplo delle somme che risultino indebitamente imputate a carico dei fondi messi a disposizione del membro del Parlamento.