29 marzo 2024
Aggiornato 07:30
Salvini e Berlusconi ad Arcore

Centrodestra, tutte le volte che Salvini ha «ricucito» con Berlusconi

Il segretario del Carroccio, Matteo Salvini, e il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ieri sera si sono incontrati ad Arcore. E' pace fatta dopo Pontida, ma non è la prima volta che succede qualcosa di (molto) simile nella villa dell'ex Cav

ROMA – Faccia a faccia tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. I due leader politici del centrodestra si sono incontrati ieri sera ad Arcore allo scopo di ricucire l'alleanza tra la Lega Nord e Forza Italia. In agenda tanti temi: dal «no» al referendum costituzionale al ruolo di Stefano Parisi nel futuro della coalizione. Ma la scena che si è svolta a casa dell'ex Cav l'abbiamo già vista. Tante volte.

Salvini, Berlusconi e la cena ad Arcore
Dejà vu. Matteo Salvini e Silvio Berlusconi si incontrano per cena ad Arcore allo scopo di ricucire l'alleanza strategica tra la Lega Nord e Forza Italia. E' accaduto ieri sera, ma se facciamo un salto indietro nel tempo scopriamo che la scena in questione l'abbiamo già vista. Tante altre volte. Come in ogni storia d'amore che si rispetti, infatti, i due protagonisti si sono presi-e-lasciati a più riprese negli ultimi anni. Li abbiamo visti farsi la guerra e poi stringersi la mano, elogiarsi ed insultarsi a vicenda nel giro di pochi mesi. Ecco cosa si son detti ieri sera, durante la cena ad Arcore, e cosa si erano detti qualche tempo fa nelle medesime circostanze.

Pace fatta dopo Pontida
Dopo il raduno di Pontida e le dichiarazioni rilasciate da Matteo Salvini, nessuno dei due leader politici ieri sera era entusiasta dell'incontro. Ma è stato il segretario del Carroccio a rompere ogni indugio, presentandosi in casa dell'ex Cav in compagnia di Giancarlo Giorgetti. Con Silvio Berlusconi c'erano invece Valentino Valentini, Licia Ronzulli e Niccolò Ghedini. I due si son trovati d'accordo sulla necessità di essere nitidissimi e uniti sul «no» al referendum e sono convinti che il governo Renzi sia ormai «agli sgoccioli». Salvini si è detto soddisfatto dell'incontro, ma ha chiesto a Berlusconi un accordo scritto. Perché, come si sa, verba volant scripta manent.

La riconciliazione di fine agosto 2015
E il segretario del Carroccio non ha tutti i torti, visto che le cene di riconciliazione in quel di Arcore sono ormai una tradizione. Tante volte lui e Berlusconi hanno rotto i patti e hanno ripreso a farsi la guerra senza soluzione di continuità, in barba agli accordi raggiunti. Solo un anno fa, infatti (era la fine di agosto del 2015), Matteo Salvini e Silvio Berlusconi si incontravano per stringere una rinnovata intesa dopo un lungo periodo di guerra a distanza. L'obiettivo, allora, era quello di «mandare a casa Renzi» e rilanciare l'alleanza tra la Lega Nord e Forza Italia per le imminenti elezioni amministrative. Solo sei mesi prima, però, c'era stato un vero e proprio colpo di scena.

L'accordo per le elezioni regionali
Nel febbraio del 2015 c'era stato un altro incontro notturno tra i due leader politici, sempre nella villa dell'ex Cav. Dopo il patto del Nazareno, il cambio di strategia di Angelino Alfano (divenuto alleato dell'Esecutivo) e mesi di turbolenze malcelate tra la Lega Nord e Forza Italia, Salvini e Berlusconi avevano deciso di (ri)fare la pace per ricompattare il centrodestra in vista dell'appuntamento elettorale di maggio. In quell'occasione, i due partiti firmarono un accordo temporaneo finalizzato alle elezioni regionali: il rischio era quello di perdere il Veneto, qualora la coalizione non si fosse presentata unita alle urne. L'accordo, come tutti sappiamo, riuscì. Ma la storia dei (ripetuti) ricongiungimenti tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi non finisce qui.

La tregua per le primarie
Prima ancora (era la metà di ottobre del 2014) c'era stata un'altra cena per fare la pace. Dopo mesi di reciproci attacchi in favor di telecamera, il riavvicinamento doveva avvenire durante un vertice segreto ad Arcore tra il Cav, Matteo Salvini e lo stato maggiore del Carroccio. Ricordate? Due anni fa si discusse delle condizioni di una possibile alleanza (rigorosamente senza Alfano per volontà di Salvini) per una missione comune: battere Matteo Renzi nella sfida alle urne. Il segretario del Carroccio e il leader di Forza Italia parlarono anche del ricorso alle primarie per scegliere il futuro leader della coalizione, ma sappiamo come andò a finire. Insomma, quello di ieri è stato solo l'ultimo di una lunga serie di incontri pacificatori. E c'è ragione di credere che ne vedremo ancora.