19 aprile 2024
Aggiornato 15:00
'Inchiodiamo nel merito quelli del 'No'

Referendum, Boschi: «Un voto per il sì è un voto per il futuro»

A tutto campo sul referendum costituzionale. Il Ministro Maria Elena Boschi, intervenendo a una manifestazione a Napoli, spiega perché i cittadini italiani dovrebbero votare per il 'sì'

NAPOLI - A tutto campo sul referendum costituzionale. Il Ministro Maria Elena Boschi, intervenendo a una manifestazione a Napoli, spiega perché i cittadini italiani dovrebbero votare per il «sì», specificando che «Non siamo soli, la nostra non è una battaglia solitaria». Perchè, a suo avviso, «Ci sono pezzi importanti dell'Italia migliore che si stanno dando da fare e che credono nel nostro progetto di cambiamento».

Questione di merito
Bisogna «inchiodare nel merito» chi vuole votare «no» al referendum. Per il Ministro, sarebbe in corso un tentativo da parte di chi si oppone di non parlare nel merito, ma di fare politica e a mezzo stampa. Per gli altri - ha aggiunto Boschi - è molto semplice dare il messaggio che con il no va a casa il governo, e per loro è più difficile spiegare perché sono contrari alla riforma. "Dobbiamo inchiodarli nel merito», ha concluso.

Verso il futuro
Gli italiani devono votare «sì» al referendum per fare in modo che il Paese venga proiettato verso il futuro, apportando riforme che saranno utili «anche nel quotidiano», dando vita a una riforma che cambia «nell'immediato le nostre vite»«Chi vota 'no' - ha spiegato l'esponente del governo Renzi - lascia le cose come stanno, mentre chi vota 'si" decide di cambiare l'Italia rendendola un Paese più stabile ed efficiente», ha argomentato il ministro sottolineando come siano i conservatori a non voler voltare pagina.

Un voto per cambiare
Per il Ministro, ha interesse a votare «no» chi sta bene ed è contento così. I più grandi conservatori, che pensano meno a chi ha bisogno, vogliono votare no. Per la Boschi, è singolare sentire tanti che si lamentano perché vorrebbero un Paese con meno pubblica amministrazione, in cui sia più semplice trovare lavoro, ma che poi vogliono votare per restare nella stessa situazione degli ultimi 70 anni. Al contrario, la proposta che sarà sottoposta al voto degli italiani sarà quella di una riforma che «porta il Paese nel futuro». «Con questo referendum - ha detto ancora - padri e madri costituenti saranno tutti i cittadini». "E' una sfida troppo importante per poi lamentarsi il giorno dopo. Il nostro impegno - ha proseguito rivolgendosi alla platea - deve essere raccontare il nostro lavoro, informare e convincere le persone. C'è tanta strada da fare, ma questo referendum è una tappa fondamentale, non un punto di arrivo».

Occasione irripetibile
Se la riforma non dovesse passare, invece, per il Ministro l'Italia avrà difficilmente un'altra occasione per cambiare le cose. Per Boschi non si devono buttare via due anni di lavoro per rendere le istituzioni più semplici e stabili e questa campagna può rappresentare un'occasione fondamentale per ritrovare entusiasmo, voglia di fare politica e parlare alla gente. «Dobbiamo uscire dai circoli, ritrovare l'energia e guardare negli occhi le persone per convincerle ad aiutarci a cambiare l'Italia», ha concluso.

Nessun attacco alla democrazia diretta
Il Ministro ha anche smentito categoricamente l'idea che, se dovesse passare il «sì", si toglierebbe uno strumento di democrazia diretta, dal momento che «rimane il referendum abrogativo così com'è». L'esponente del governo Renzi ha risposto agli attacchi lanciati dal direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio, convinto che con questa riforma sarebbe molto più difficile convocare referendum abrogativi, perché servirebbero più firme. Per il Ministro, invece, non solo quello strumento rimarrebbe, ma addirittura se ne aggiungerebbe un altro, che garantisce un quorum molto più basso, raccogliendo più di 800mila firme, perché si basa su un numero di votanti alle ultime elezioni politiche. «Non è vero che rendiamo più difficile il referendum. Su questi punti dobbiamo essere in grado di dire la verità quando si dicono cose non corrette», ha concluso.

(Fonte Askanews)