18 aprile 2024
Aggiornato 16:00
Studenti manifestano

Rete della Conoscenza: in piazza per i diritti di tutte le famiglie

A Roma maschere di «personaggi omofobi o mediatori al ribasso». Gli studenti manifestano in oltre cento piazze italiane a fianco delle associazioni e dei movimenti lgbt e il 28 gennaio in presidio presso in Senato

ROMA - Gli studenti e le studentesse di Rete della Conoscenza, Unione degli Studenti e Link - Coordinamento Universitario sono scesi nelle piazze sabato di oltre 100 città italiane a fianco delle associazioni e dei movimenti lgbt e il 28 gennaio in presidio presso in Senato, in concomitanza con l'avvio della discussione parlamentare del Ddl Cirinnà.

100 piazze per una sfida decisiva
«Più di 100 piazze in tutta Italia, per lanciare una sfida decisiva: mettere i diritti lgbt e la lotta a discriminazioni ed esclusione al centro di un'agenda programmatica comune per la trasformazione generale della società, per un modello basato su uguaglianza, pari opportunità per tutti, autodeterminazione dei singoli», dichiara Riccardo Laterza, Portavoce nazionale della Rete della Conoscenza. «Non ci limitiamo - aggiunge - a chiedere un istituto giuridico per le unioni civili, strumento minimo di civiltà: riempiremo le piazze per non lasciare spazi di legittimazione alle spinte oscurantiste e alle forze omofobe e neo-fasciste che portano avanti da mesi un'offensiva, a partire dalla campagna contro la fantomatica Teoria Gender nelle scuole, e che stanno organizzando un nuovo family day strumentale a impedire qualsiasi avanzamento sui diritti lgbt».

Un passo avanti
«Lo diciamo chiaramente: il ddl Cirinnà può costituire un passo in avanti verso la giusta direzione, ma non è la legge che i movimenti lgbt chiedono da tempo, né rappresenta per noi un avanzamento decisivo per l'affermazione della piena eguaglianza delle famiglie e per i diritti degli individui: il Governo ha una grave responsabilità nell'aver legittimato una mediazione al ribasso sul fronte dei diritti, che durante la discussione parlamentare rischia di mutilare ulteriormente il testo di legge, come nel caso della stepchild adoption», dichiara da parte sua Camilo Vilagran, responsabile nazionale dell'Area Temarica Lgbt della Rete della Conoscenza. «Per questo scenderemo in piazza con la volontà di aprire una nuova fase di mobilitazione per l'ottenimento di pieni diritti per tutte le famiglie, a partire dall'istituzione del matrimonio e fra persone dello stesso sesso e del diritto di adozione per le coppie omosessuali, e per un profondo cambiamento sociale e culturale, attraverso la promozione dei saperi e degli studi di genere, l'estensione del concetto di famiglia oltre gli schemi tradizionali, il ripensamento del welfare in ottica universale, perché nessuno sia più vittima di esclusione sociale e di discriminazioni»

Gli studenti in piazza
«Come studenti e studentesse saremo presenti in tutte le piazze della mobilitazione di #SvegliaItalia e mettere in campo azioni lungo tutto l'arco della giornata per ribadire la necessità di una risposta di popolo che, oltre al supporto della libertà di orientamento sessuale e della volontà di autodeterminazione affettiva, pratichi una battaglia di tutte e tutti contro la subalternità», concludono gli studenti nella nota, riferendo che «a Bologna gli studenti hanno lasciato post-it sulla sede del PD per ricordare che il Ddl Cirinnà è un primo passo, ma che è insufficiente per rimuovere i meccanismi di esclusione e subalternità. A Roma siamo arrivati alla piazza del Pantheon con le maschere di personaggi omofobi o protagonisti delle mediazioni al ribasso di questi giorni. A Milano invece abbiamo inscenato davanti al Duomo diversi tipi di matrimonio che vorremmo fossero garantiti. Sono solo le prime azioni di una giornata che intende aprire una stagione lunga di conflitto per l'affermazione dei diritti di tutte e tutti».

(con fonte Askanews)