1 dicembre 2024
Aggiornato 17:30
nel mirino dell'isis

Terrorismo, aumentano a Roma segnalazioni e allarmi. Ma i terroristi sono passati di qui

L'Italia è stata usata "come luogo di passaggio e di transito" verso il nord Europa da alcuni terroristi che hanno partecipato agli attentati

ROMA - Sono aumentate in modo quasi esponenziale le chiamate rispetto a possibili allarmi di terrorismo dopo i fatti di Parigi. Alla Procura di Roma gli inquirenti hanno registrato questa "rinnovata attenzione" rispetto ad episodi o soggetti ritenuti particolari già dopo l'attentato alla rivista Charlie Hebdo. Allo stato i magistrati stanno seguendo diverse piste investigative, ma il riserbo è massimo a piazzale Clodio.

In aumento il reato di procurato allarme
Le deleghe agli esperti della Digos e del Ros partono sin dalla identificazione degli immigrati o rifugiati e passa dalla analisi di tutte quelle fonti aperte che collocano Roma in prima fila tra le città oggetto delle promesse dell'Isis e del terrorismo di matrice islamica. Intanto andrà verso l'archiviazione il procedimento avviato sulla conversazione tra una madre ed una figlia e che era stata diffusa tramite un social network. In ogni caso i pubblici ministeri stanno aspettando una informativa della polizia per definire la vicenda. Il reato di procuratore allarme punisce chi volontariamente diffonde il panico annunciando disastri o pericoli inesistenti ed ora è in aumento.

I terroristi sono passati dall'Italia per arrivare a Parigi
Nel frattempo, emergono nuove sconcertanti verità sui fatti di Parigi. La prima è che l'Italia è stata usata «come luogo di passaggio e di transito» verso il nord Europa da alcuni terroristi che hanno partecipato agli attentati. Inquirenti ed investigatori dell'antiterrorismo sono al lavoro su questa «ipotesi». Si stanno ricostruendo ad esempio i passi compiuti da Abdeslam Salah che arrivato in Puglia dalla Grecia nell'agosto scorso avrebbe raggiunto Conegliano e poi lasciato il nostro Paese.

Il viaggio dei miliziani dell'Isis
Il fascicolo avviato nella Capitale dopo gli attacchi di Parigi è stato aperto per strage. E' un procedimento in qualche modo parallelo a quello sul decesso di Valeria Solesin su cui ha proceduto la Procura di Venezia. Il dato di partenza è che Salah e il basista delle cellule di kamikaze Ahmed Dahami, arrestato nei giorni scorsi in Turchia, erano nel nostro Paese tra fine luglio e i primi di agosto di quest'anno. Da Bari hanno raggiunto Patrasso in traghetto il primo di agosto e hanno il viaggio al contrario dopo quattro giorni. Per i magistrati di piazzale Clodio, pur senza escludere alcun elemento di possibile accertamento allo stato non si intravedono collegamenti diretti a Roma con le cellule che hanno agito in Francia e si erano sviluppate in Belgio. (Fonte Askanews)