Università, M5s: addio meritocrazia, Renzi assume docenti senza abilitazione
Secondo il Movimento Cinque Stelle, le misure previste in legge di Stabilità in quanto a università e ricerca sono ampiamente contestabili
ROMA - «Su università e ricerca Renzi bluffa ancora. Nell'art.15 della legge di Stabilità il 'merito' compare solo nel titolo. Per il resto della meritocrazia non c'è traccia: in realtà con la chiamata diretta dei professori universitari si spalanca la porta all'assunzione clientelare di docenti senza neanche l'abilitazione scientifica e in deroga alle attuali disposizioni, insomma l'ennesimo regalo ai baroni». A dirlo sono i parlamentari M5s delle Commissioni Cultura di Camera e Senato.
Assunzioni insufficienti
«Oltretutto le assunzioni dei ricercatori previste - continuano - sono del tutto insufficienti al reale fabbisogno del settore, considerando che negli ultimi anni i posti tagliati sono stati 10mila, nè viene affrontato il problema del precariato introdotto dalla riforma Gelmini».
Tagli
«Se poi aggiungiamo i tagli ai soli enti di ricerca, pari a 37 milioni di euro in meno attraverso il blocco del turnover per i prossimi anni, il risultato sono solo conseguenze nefaste per la ricerca italiana» aggiungono i parlamentari M5S.
Proposte
«Se si vuole affrontare seriamente il problema della mancanza di docenti e ricercatori - concludono -, si destinassero le risorse allo sblocco del turn over nelle università e all'assunzione di un numero maggiore di ricercatori, invece di far credere che le assunzioni stiano aumentando».
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