Roma si prepara al verdetto su Mafia Capitale
Si attende la comunicazione al Governo del ministro dell'Interno Angelino Alfano sui fatti di Mafia Capitale, con la decisione finale sul possibile commissariamento del Comune di Roma. Intanto in mattinata la Giunta si appresta ad approvare un nuovo Piano per il Giubileo
ROMA (askanews) - Giornata cruciale per la Capitale: si attende, infatti, dal ministro dell'Interno Angelino Alfano la comunicazione al Governo sulla vicenda Mafia Capitale, con la decisione finale sul commissariamento o meno dell'amministrazione comunale.
Il nuovo piano per il Giubileo
La Giunta capitolina, però, in mattinata deve approvare un nuovo Piano per il Giubileo, in vista del Consiglio dei Ministri che al pomeriggio dovrà approvarlo prima dell'incontro con il Mef della prossima settimana che dovrà sbloccare le risorse per implementarlo. Nonostante i decisivi eventi il sindaco Ignazio Marino resta fuori città, ma la Giunta lo difende dall'ennesima bordata di critiche. L'ultimo è stato l'assessore ai Trasposti Stefano Esposito che oggi nella trasmissione di Rai Tre Agorà Estate ha ricordato che il sindaco c'era nell'ultima riunione ferragostana che ha messo nero su bianco le proposte che arriveranno in Cdm: «Credo che 15 giorni di vacanze Ignazio Marino li possa fare. E non capisco per quale ragione si parli di sede vacante», ha sostenuto. Già l'assessore alla legalità Alfonso Sabella aveva sottolineato di non trovare «affatto incredibile che una persona che lavora ininterrottamente, giorno e notte, dal 23 dicembre, prenda dieci giorni di vacanza».
La distanza del sindaco
Il vicesindaco Marco Causi si è detto «un po' offeso» dalle polemiche, visto che ha sostituito in tutto e per tutto il sindaco: «è come se mi si dicesse che non ho fatto bene il mio lavoro». Ma in quell'area vicina a Marino dentro e fuori il Pd, dove si fa strada l'ipotesi di una conferenza politica su Roma che preceda il congresso «per dar voce alla base e alla città», c'è anche chi legge la distanza presa dal sindaco in modo diverso. Si pensa a una volontà esplicita di non voler più «mettere la faccia» su scelte e situazioni determinate altrove. Da Mafia Capitale alla regia dell'imminente Giubileo, se il Governo e il Viminale si muovono da mesi in autonomia, individuando interlocutori interni ed esterni alla Giunta a prescindere da Marino, sono in molti a pensare che il sindaco possa aver consapevolmente scelto di fare un passo indietro e tirare il fiato, dopo tante tensioni e minacce, perché queste dinamiche e le scelte conseguenti emergano senza dover essere lui, in qualche modo, a doverle spiegare ai romani anche questa volta. Come e da chi Roma, pur non commissariata, sarà gestita davvero nei prossimi mesi densi di scadenze importanti, lo capiremo tra poche ore. Quale sarà il ruolo del sindaco nel nuovo scenario forse anche lui si è dato il tempo per capirlo meglio.
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