28 marzo 2024
Aggiornato 09:30
Mogherini sull'emergenza sbarchi

Ue all'Onu: «Il primo obiettivo è quello di salvare vite»

Federica Mogherini alle Nazioni Unite spinge la risoluzione europea sulla crisi dei migranti nel Mediterraneo: dovrebbe ricadere all'interno del Capitolo 7 della Carta Onu, che prevede l'uso della forza come ultima possibilità. Tuttavia secondo la Mogherini il «primo obiettivo è quello di salvare vite» e «fermare i barconi e i trafficanti di esseri umani» significa salvare vite.

NEW YORK (askanews) - Federica Mogherini ha avuto una lunga giornata alle Nazioni Unite per spingere la risoluzione europea sulla crisi dei migranti nel Mediterraneo: dovrebbe ricadere all'interno del Capitolo 7 della Carta Onu, che prevede l'uso della forza come ultima possibilità. Tuttavia secondo l'alto rappresentante per la politica Estera dell'Unione europea il «primo obiettivo è quello di salvare vite» e «fermare i barconi e i trafficanti di esseri umani» significa salvare vite. Nel presentare la bozza oggi davanti al Consiglio di sicurezza Mogherini ha anche ricordato che l'Europa non prevede una operazione militare, "non vogliamo bombardare" la Libia ha detto.

Europa unita per affrontare crisi
Mogherini da New York ha parlato di «un'Europa per una volta unita nell'affrontare la questione» pur ricordando che spera che la stessa unità ci sia «nello sforzo comune nell'affrontare l'accoglienza dei migranti». Proprio su questo punto ci sono molti dubbi: non è chiaro quanto tutti i paesi membri vogliano ospitare i richiedenti asilo secondo un sistema di quote come previsto dalla bozza europea. Ovviamente gli sforzi nel Mediterraneo non possono essere fatti solo dall'Ue, per questo è essenziale che anche l'Onu e la comunità internazionale agiscano subito e con «la stessa rapidità» avuta dall'Ue: proprio in queste ore circola la voce che già oggi il Consiglio di sicurezza potrebbe arrivare a una bozza di risoluzione. Le discussioni infatti starebbero procedendo in modo positivo e non c'è «opposizione da parte del Consiglio di sicurezza» ha detto Mogherini che poi ha aggiunto: «L'Unione europea non siede all'interno del Consiglio di sicurezza, ma siedono diversi Paesi membri che stiamo coordinando con una azione che sta portando i suoi frutti per una bozza di risoluzione in tempi eccezionali».

Lavorare con la Libia
Resta poi il coordinamento con le autorità libiche, reso difficile dalla frammentazione interna al paese. «La vera soluzione sarebbe quella di lavorare con il governo di unità nazionale affinché possa controllare i suoi confini, di terra e di mare, e di lavorare con le Nazioni Unite per essere certi che ci si prenda cura dei migranti nel modo appropriato». Un possibilità molto distante in questo momento. «Ma nel frattempo non possiamo aspettare», ha detto aggiungendo che «le risposte che ho ricevuto dai vari interlocutori libici sono state positive e costruttive». Intanto si pensa a un possibile coordinamento della missione che servirà non solo a fermare i trafficanti in Libia, ma anche a bloccare le rotte che dai paesi africani portano migliaia di persone nel paese. Per ora dire che sarà l'Italia a guidare l'intervento è troppo presto: «Questa sarà una cosa che decideremo lunedì prossimo», ha risposto Mogherini, facendo riferimento all'incontro del Consiglio dei ministri degli Esteri e della Difesa Ue in cui l'Europa prenderà la sua prima decisione sull'azione per smantellare le reti dei trafficanti di esseri umani.