24 aprile 2024
Aggiornato 04:30
La presidente della Camera sull'emergenza sbarchi

Boldrini: «Occorre fornire alternative concrete alla traversata in mare»

«Occorre inoltre fornire alternative concrete alla traversata in mare. In questa prospettiva si tratta di concedere un maggior numero di visti umanitari, così come facilitare i ricongiungimenti familiari per i rifugiati». Così la presidente della Camera, Laura Boldrini, in un intervento sulla Stampa, che riporta una sintesi del discorso che pronuncerà oggi a Lisbona.

ROMA (askanews) - «Occorre inoltre fornire alternative concrete alla traversata in mare. In questa prospettiva si tratta di concedere un maggior numero di visti umanitari, così come facilitare i ricongiungimenti familiari per i rifugiati». Così la presidente della Camera, Laura Boldrini, in un intervento sulla Stampa, che riporta una sintesi del discorso che pronuncerà oggi a Lisbona al vertice dei presidenti di Parlamento dell'Unione per il Mediterraneo.

Risolvere il problema del reinsediamento
«Si tratta anche - spiega Boldrini - di rafforzare i programmi di 'resettlement', o reinsediamento, e stabilire così un sistema di quote a livello europeo che permetta di trasferire persone, riconosciute dagli organismi internazionali bisognose di protezione, verso i singoli Stati dell'Ue. E sarebbe opportuno valutare l'ipotesi di permettere ai richiedenti asilo di presentare la domanda nelle ambasciate dei Paesi terzi, in modo da evitare pericolosi viaggi nel deserto o per mare. Se l'Europa poi vuole proseguire il suo percorso di integrazione politica, il tema dell'asilo rappresenta uno dei primi terreni su cui concentrarsi in una prospettiva comunitaria. E questo significa cedere un po' della propria sovranità nazionale: adottare politiche comuni tra i ventotto Stati superando il Regolamento di Dublino; istituire centri d'accoglienza europei nei paesi che registrano il più alto numero di ingressi; stabilire quote di richiedenti asilo e rifugiati per ciascuno Stato dell'Unione. Oggi metà dei richiedenti asilo viene accolta da soli tre paesi: Germania, Svezia e Italia. Una situazione che va riequilibrata».

Servono soluzioni reali
«Bisogna quindi lavorare sulle soluzioni reali - conclude - non su scorciatoie accattivanti, ma di fatto scarsamente efficaci. C'è chi esclama, soffiando sul fuoco populista: 'Gli immigrati ci faranno perdere la nostra identità!'. Ma la nostra identità si perderà se non agiremo, se non accoglieremo chi fugge da guerre e persecuzioni. La nostra identità non è fondata sull'esclusione, ma sul valore dei diritti. Ed è questa identità che dobbiamo proteggere».