18 agosto 2025
Aggiornato 13:30
«Dopo il 2015 non c'è più margine»

UPI: Governo conferma 5mld di tagli su province per 2016-17

L'Unione province italiane avverte che con il Documento di Economia e Finanza il governo conferma i cinque miliardi di tagli sulle Province. Questa stangata, a detta del presidente dell'Upi Alessandro Pastacci, «è la porta d'ingresso al dissesto».

ROMA (askanews) - L'Upi, Unione province italiane, avverte: con il Def il governo conferma 5 miliardi di tagli sulle Province per il 2016-17; e per il presidente Upi Alessandro Pastacci «dopo il 2015 non c'è più margine, ad un anno esatto dal varo della riforma, si ferma tutto».

BILANCI RIDOTTI DEL 20-30% CON LEGGE STABILITA' - «Con la Legge di stabilità 2015, 23 province su 76 si vedranno ridotti i bilanci in una percentuale che va dal 20 al 30 per cento della spesa corrente in meno. La media nazionale è di oltre il 15%, che in valori assoluti significa quasi 9 milioni in meno a Provincia, con picchi che arrivano a quasi meno 35 milioni», ha spiegato il presidente dell'Upi, aggiungendo: «E' evidente che parlare di margini ulteriori di riduzioni per il prossimo biennio è del tutto impossibile. Vuol dire affossare la prima grande riforma istituzionale del Paese, la riforma degli enti di area vasta, proprio ad un anno dal suo varo»

RISORSE INSUFFICIENTI - Pastacci ha ricordato che «questi tagli arrivano quando l'attuazione della riforma delle Province, approvata esattamente un anno fa, l'8 aprile 2014, non è ancora neanche lontanamente iniziata. Nel frattempo, con la legge finanziaria i nuovi enti sono stati messi nella condizione di non avere neanche le risorse sufficienti a coprire le funzioni fondamentali che la Legge ha loro assegnato, dalla sicurezza delle strade provinciali alla gestione delle scuole superiori, dalla tutela dell'ambiente ai servizi di supporto e assistenza ai comuni».

URGE INCONTRO GOVERNO-PROVINCE - «Per molti enti - ha sottolineato Pastacci - questa stangata è la porta d'ingresso al dissesto, ma è evidente che se il governo intende mantenere 2 miliardi di tagli per il 2016 e 3 miliardi di tagli per il 2017, anche quelle che riusciranno a chiudere il bilancio 2015 non saranno più in grado di fare nulla nei prossimi due anni». «Al presidente del Consiglio - ha concluso il presidente dell'Upi - chiederemo la disponibilità ad un incontro, dati alla mano, per verificare insieme i nostri conti e trovare quelle misure indispensabili per portare a termine la riforma senza pregiudicare la qualità del welfare locale e senza privare i cittadini e le imprese di servizi essenziali».