29 marzo 2024
Aggiornato 13:00
M5S protesta contro l'Imu agrcola. Fi si associa.

Parentela: «A Renzi gli 80 euro. Agli agricoltori il conto»

L'IMU agricola viene definita dall'On. Catia Polidori, deputata di Forza Italia, la «patrimoniale omicida del settore agricolo» e di danni, proprio nell'anno dedicato all'Expo, rischia di farne parecchi. Ai microfoni di DiariodelWeb.it è intervenuto l'On. Paolo Parentela, esponente del M5S.

ROMA – L'IMU agricola viene definita dall'On. Catia Polidori, deputata di Forza Italia, la «patrimoniale omicida del settore agricolo» e di danni, proprio nell'anno dedicato all'Expo, rischia di farne parecchi. Ai microfoni di DiariodelWeb.it è intervenuto l'On. Paolo Parentela, esponente del M5S, per spiegarci come stanno le cose: a testimonianza del fatto che sono in molti a sollevare critiche e perplessità sull'introduzione di questa nuova tassa, a prescindere dagli schieramenti politici.

Cosa comporta l'introduzione dell'IMU agricola?
«Con l'IMU agricola vengono tassati indistintamente tutti i terreni agricoli, tranne quelli montani. Noi abbiamo denunciato questa incongruenza del governo da mesi, da fine novembre per l'esattezza, da quando è arrivato il primo decreto. Poi, in seguito alla sentenza del TAR, il governo è stato costretto a ritoccare il decreto, e a breve quest'ultimo arriverà alla Camera in ultima lettura dopo la modifica al Senato: ci sono stati dei miglioramenti, ma resta il fatto che questa tassa secondo noi è innanzitutto incostituzionale, e poi va a danneggiare il settore primario proprio quest'anno che è anche l'anno dell'Expo. Si dovrebbe dare ampio spazio alla valorizzazione del settore primario, e invece lo si va a colpire duramente.»

Cosa sta facendo il M5S per aiutare gli agricoltori?
«Noi abbiamo presentato diverse proposte di emendamenti, già dalla Legge di Stabilità, per l'esenzione totale. Le coperture ci sono, le abbiamo trovate, il punto è che manca la volontà politica da parte del governo di percorrere questa strada. Vorrei precisare che questa tassa è stata introdotta per trovare i finanziamenti per il decreto IRPEF, cioè le famose 80 euro di Matteo Renzi. L'IMU serve a fornire le coperture di uno spot elettorale, perché secondo noi le 80 euro non sono servite a nulla se non alla campagna mediatica del premier. Noi, invece, abbiamo trovato le coperture per l'esenzione totale dell'IMU agricola, e le abbiamo presentate non solo nella Legge di Stabilità, ma anche in una mozione al Senato. Abbiamo anche chiesto, infine, di prorogare il decreto milleproroghe per dare e darci un anno di tempo per trovare una soluzione definitiva; anche perché questa tassa è stata introdotta senza fare nessuna riforma del catasto, e anche la classificazione dei terreni montani non è aggiornata. Avevamo perciò proposto una proroga dell'IMU fino al prossimo anno, in modo tale da avere più tempo a disposizione per tutto ciò, e per trovare la migliore soluzione possibile.»

Dove avete trovato le coperture?
«Abbiamo trovato le coperture inserendo un'accisa sui prodotti energetici non rinnovabili. Vogliamo tassare coloro che portano avanti delle politiche che non sono sostenibili dal punto di vista ambientale ed energetico, piuttosto che gli agricoltori. Preferiamo tassare le piattaforme petrolifere, piuttosto che la terra. Voglio sottolineare ancora una volta che si tratta di un decreto incostituzionale.»

Perché ritenete che l'IMU agricola sia così ingiusta dal punto di vista sociale?
«Questa tassa secondo noi è profondamente ingiusta proprio perché va a tassare la terra, un bene strumentale: è come se fosse una patrimoniale al contrario! Si va fortemente a penalizzare la classe più bassa della popolazione. Oltre all'emendamento per l'esenzione totale, noi abbiamo presentato anche tanti altri emendamenti, per cercare di riparare al danno del governo: abbiamo chiesto di esentare i terreni che sono stati colpiti da calamità naturali negli ultimi anni, e quelli colpiti da fitopatie?. Non si possono andare a colpire ulteriormente quegli agricoltori che hanno già dovuto affrontare questi problemi, sarebbe un'altra bastonata nei loro confronti. Inoltre, abbiamo chiesto l'esenzione per i terreni agricoli inquinati e da bonificare, e quelli che appartengono ad agricoltori che hanno un reddito inferiore ai 15.000 euro. Insomma, stiamo cercando di salvare il salvabile. Devo sottolineare però che questo decreto scadrà tra una decina di giorni, e probabilmente su di esso metteranno la fiducia, perciò non avremo neanche la possibilità di realizzare questi piccoli emendamenti».