24 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Per il consigliere della Liga veneta, manca la volontà di ricucire

Toscani: le condizioni poste a Tosi? Fatte apposta per non essere accettate

Oggi potrebbe finalmente concludersi quello che Matteo Salvini ha definito «capitolo beghe». Con un giorno di ritardo rispetto al previsto: la delibera del Comitato sull'espulsione di Tosi era attesa per ieri, ma la riunione si è conclusa di nuovo con un nulla di fatto. Per il neo-membro di «Impegno Veneto» Matteo Toscani mancherebbe la volontà di trovare un accordo, specialmente da Milano.

MILANO - Il caso Tosi non ha ancora ricevuto il proprio epilogo risolutorio. Doveva essere ieri, la giornata che avrebbe visto firmata la pace o, forse più probabilmente, siglata l'espulsione del sindaco scaligero dal Carroccio. E invece la decisione è stata rimandata ancora di un giorno. Non più tardi di oggi, i militanti della Lega potranno  commentare la sentenza, che, da fonti interne al partito, sembra ormai scontata: l'addio di Tosi dovrebbe consumarsi in poche ore. E' di questo avviso, almeno, il consigliere della Liga veneta Matteo Toscani, ora componente del nuovo gruppo consiliare «Impegno veneto». «La situazione è quasi irrimediabilmente compromessa», dichiara al DiariodelWeb.it. «Con un passo indietro da parte di tutti la situazione si potrebbe ricomporre, ma mi sembra che, ad oggi, nessuno quel passo indietro lo voglia fare», commenta.

TOSCANI: SOLUZIONE ANCORA POSSIBILE, MA MANCA LA VOLONTÀ - Perché il dissidio possa rientrare, cioè, secondo il consigliere veneto «ognuno dovrebbe rinunciare a qualcosa. Tuttavia, le condizioni che sono state poste a Tosi, francamente, mi sembrano fatte apposta perché lui non possa accettarle, più che per trovare una mediazione». Insomma, da Milano, per Toscani, non ci sarebbe la reale disponibilità di ricucire, o, perlomeno, di raggiungere un compromesso. Espulsione vicina, dunque? Toscani non si vuole sbilanciare, ma di certo non è ottimista. «La politica dovrebbe essere l'arte della mediazione, l'arte del possibile. Dell'impossibile no, ma del possibile, di certo». Il raggiungimento dell'accordo, insomma, secondo il consigliere veneto sarebbe ancora possibile. Il punto sta nella volontà delle parti di siglarlo, volontà che, più le ore passano, più pare del tutto assente. Specialmente, se il sindaco scaligero è costretto ad accettare condizioni, da parte di Milano, che per Toscani sono studiate appositamente perché non possano essere accettate.

MEDIAZIONE TARGATA BOSSI E MARONI FALLITA? - E' dunque attesa per oggi la decisione definitiva del Comitato di disciplina e garanzia del Carroccio, presieduto da Umberto Bossi. Nella giornata di ieri, in particolare, si era parlato di una strategia di mediazione tentata all'ultimo minuto proprio da Bossi e da Roberto Maroni. Eppure, alla fine non si è sciolto il nodo principale: la salvaguardia o meno dell'autonomia della Liga veneta nella gestione delle liste. Autonomia che dovrebbe essere preservata da Statuto, ma che, da via Bellerio, si è restii a riconoscere.

IL «​CAPITOLO BEGHE»​ STA PER CHIUDERSI DEFINITIVAMENTE - La riunione di ieri, durata circa un'ora e mezza, si è conclusa quindi con un nulla di fatto. Presenti, anche Matteo Salvini e il suo unico e indiscutibile governatore, Luca Zaia. E' infatti soprattutto sulla candidatura di quest'ultimo che il leader della Lega non pare disponibile a mediare: «Chiunque non sostiene Luca Zaia, governatore ricandidato dal partito all'unanimità» - aveva detto giorni fa - «si mette fuori dalla Lega. L'alternativa è fra Zaia e Alessandra Moretti (candidata del Pd, ndr). Per me il capitolo beghe è chiuso». E il «capitolo beghe», dopo molte zuffe, apparenti tentativi di riconciliazione e tante occasioni perse, dovrebbe chiudersi definitivamente proprio oggi.